RENATO GIORDANO

I AM

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Hello,

I am Renato Giordano

As a director, he has put on stage over 120 classical (Shakespeare, Goldoni, Marlowe, Plautus, Aristophanes, Cechov, Ariosto, Maupassant etc.) and modern (Fassbinder, Sartre, Pirandello, Bellezza, Svevo etc.) plays.

His latest works include Shakespeare “A midsummer night’s dream” with Pambieri e Caprioglio in 2004, “Il dolce canto degli dei”, with marked Giancarlo Giannini’s return to theatre at Taormina Arte in summer 2005, the “Decameron” with Peppe Barra and Andrè De. La Roche in 2006, the “Satyricon” with Giorgio Albertazzi and Michele Placido in 2007, and very successful “The History of Love and Psyche”, in 2008.....


Education
Università La Sapienza

Doctor

College of Awesomeness

Master of Fine Arts

School of Amusement

Bachelor of Fine Arts


Experience
Director and Actor

Theater

Playwright

Theater and Television

Musician

Player and Compositor


Skill
Director
Actor
Playwright
Musician

+20

Awards

120

Directions

39

Scripts

+3200

Shows

ACTIVITIES

Works
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L'ULTIMO ROCK ALL'INFERNO


L'ULTIMO ROCK ALL'INFERNO

di Renato Giordano

(MATTINO, STANZA D’ALBERGO. UN FAMOSO CANTANTE ROCK HA PASSATO LA NOTTE CON UNA RAGAZZA. IL TELEFONO SQUILLA CONTINUAMENTE, NESSUNO RISPONDE. LA RAGAZZA , SUL LETTO, PARLA, LUI  PILATUS, E’ NERVOSO, SI AGITA, PRATICAMENTE NON LA STA’ ASCOLTANDO)



RAGAZZA

Ieri sera questo non avrei potuto neanche sognarlo.

Finito il concerto io e la mia amica siamo corse sul retro del palasport , dove stava il vostro pullmann e la tua limousine. Vi abbiamo visti salire e vi siamo venute dietro fino a qui.

Poi siamo entrate timidamente nella hall, sapevamo che potevano mandarci via. Uno ci inquadra, viene da noi e ci chiede: che volete? “Vorremmo parlare dieci minuti con i Mistery Time”.



(PILATUS SI E’ ALZATO E VA A GUARDARE FUORI DELLA FINESTRA SPOSTANDO LE TAPPARELLE DELLA VENEZIANA)



PILATUS

Pioggia di merda. (FUORI STA PIOVENDO)

Con questa pioggia di merda lo cancellano il concerto di stasera.



RAGAZZA

Oh no! Ci tenevo a vedere il concerto di stasera. Dopo essere stata con te lo vedrei in maniera comletamente differente.



PILATUS

Non ti mettere idee strane per la testa.



RAGAZZA

Quindi dici che lo annullano?



PILATUS

Se continua a piovere. Non li fanno i concerti negli stadi se piove così.



RAGAZZA

Il telefono squilla.



PILATUS

Lo sento.



RAGAZZA

Davvero lo annullano il concerto, Chris?



PILATUS

Il concerto non si fa con la pioggia, bimba.

Ma se la pioggia smette anche solo un attimo lo fanno.



RAGAZZA

Beh, dovrà pur smettere di piovere.



PILATUS

Io non ci andrei a vedere un concerto così schifoso. (A BASSA VOCE)



RAGAZZA

Ho visto in TV che quelli della Marina Militare se vogliono ce l’hanno il modo per fermare la pioggia.



PILATUS

Davvero? (POCO INTERESSATO)



RAGAZZA

Proprio così. Hanno una certa bomba. La sbattono in mezzo alla tempesta e la tempesta finisce.



PILATUS

La tempesta?



RAGAZZA

Sì, la tempesta. Sai, credo che non ho mai visto una vera tempesta.

Da queste parti è difficile che ci siano delle vere tempeste, no?

(CERCA CONFERMA DA PILATUS, NON LA OTTIENE E SI ALZA DAL LETTO)

Che te ne pare del mio cappello con le luci ad intermittenza? Fico, vero?

Certo, ce ne sono alcune che si vestono ancora più da sballo , come quella nostra amica che porta un topo bianco sulla spalla ed una maglietta a ragnatela che la lascia praticamente nuda.

O quella stronza di cicciona vestita di rosa che girava qui attorno ieri sera con una catena d’argento che la legava dal collo alla caviglia.

Che me lo dai il tuo indirizzo americano? Vivi a Los Angeles, vero?Anche se come italo americano

dovresti tornare qui. Così ho letto sui nostri giornali. Allora me lo dai?



PILATUS

Sì….sì….dopo.



RAGAZZA

Bene.Dio, ho scopato con Chris Pilatus, ancora non ci posso credere. Il numero uno, il vincitore del Grammy di quest’anno, la voce di “Midnight last girl”!.

Sai, anche il tuo batterista mi ha chiesto se andavo con lui. M’ha detto: vieni a provare il mio letto ad acqua, me lo porto ovunque nel mondo! Non che mi dispiacesse, ma quando tu, bevendo uno yogurth m’hai fatto un cenno, non ci ho pensato certo due volte…(IL TELEFONO CONTUNIA A SQUILLARE) Ehi, il telefono contiuna a squillare, che faccio, rispondo?.



PILATUS

Non ci provare.



RAGAZZA

Va bene, va bene. Non te la prendere così.



PILATUS

Senti, oggi sono di cattivo umore. Ho i miei problemi.



RAGAZZA

Vedrai che riuscirai a risolverli i tuoi problemi. Sicuramente.



PILATUS

E tu che ne puoi sapere dei miei problemi.



RAGAZZA

(UN PO’ PICCATA) Posso immaginarli. Non sono mica una stupida.

(CON UN CURIOSO DISTACCO) Guarda queste cicatrici bianche ai polsi. E ci ho provato anche in macchina e con i barbiturici. Anche io ho i miei problemi quando mi cresce dentro una certa tristezza profondissima e schiacciante. (SI AFFACCIA ALLA FINESTRA E TIRA UN PO’ SU LA VENEZIANA).

Spesso la notte mi risveglio urlando, coperta da un sudore freddo, con la faccia premuta contro il cuscino e poi mi siedo al bordo del letto con lo sguardo fisso nel vuoto della camera completamente buia. E questo avviene di più da quando mia sorella è andata via di casa, perché sono rimasta davvero sola. Lei per un po’ mi ha scritto dove stava e quello che faceva, poi neanche quello. (PAUSA).

MI piace molto vedere la pioggia che cola lungo il vetro. Posso restare ancora qui? (LUI NON RISPONDE) Non voglio tornare subito nel mondo di sempre.



PILATUS

Io devo lavorare.



RAGAZZA

Dai, ti prego!



PILATUS

Vieni qui. (LEI SI AVVICINA)



RAGAZZA

Eccomi.

(PILATUS LA PRENDE E PROVA A FARCI ALL’AMORE VIOLENTEMENTE ED IN MODO MALDESTRO)

Ma che fai?  Non così! Mi fai male.

Ti prego, smettila!

(CHRIS UN PO’ IN STATO CONFUSIONALE E IRRITATO SI FERMA)

Secondo te sono una di quelle?



PILATUS

Cosa?



RAGAZZA

Pensi che si potrebbe dire che…che sono una puttana?



PILATUS

No, quando non lo sei.



RAGAZZA

Non capisco.



PILATUS

Non ha importanza.



(PILATUS ACCENDE LA TV DOVE STANNO DANDO “NEMICO PUBBLICO” UN VECCHIO FILM IN BIANCO E NERO CON JAMES CAGNEY)

Ehi, ma quello è James Cagney.

Che figlio di puttana è Cagney. Lo adoro quell’uomo.

RAGAZZA

Qual è?



PILATUS

Quello che porta meglio lo smoking. Non lo conosci Cagney?



RAGAZZA

Quel tipino brutto? E chi cazzo sarebbe?



PILATUS

Gesù Salvatore, ma da dove vieni?

James è il meglio, te lo dico io! Il meglio!

In confronto De Niro è una testa di cazzo. Te lo dico io.



RAGAZZA

Per me ha un’aria strana.



PILATUS

Strana?



RAGAZZA

Sì, brutta. Una faccia da stupido.



PILATUS

Tu sei stupida. Cagney era il migliore.



RAGAZZA

Quand’è che è morto?



PILATUS

Cagney è morto?



RAGAZZA

Cristo, da un sacco di tempo.



PILATUS

Non credo.



RAGAZZA

E’ morto da almeno vent’anni.



PILATUS

Ma…

(RESTA ASSORTO ED APPARENTEMENTE INCREDULO. IL FILM ARRIVA AD UNA SEQUENZA IN CUI CAGNEY ED IL SUO SOCIO, MET, FREDDANO UNO CHE STA’ SUONANDO IL PIANO PER LORO).



RAGAZZA

Ehi, quel tuo amico Cagney adesso fa fuori quel pianista che spera di salvarsi la vita cantandogli la canzone che gli suonava quando era un bambino…



PILATUS

No, Cagney non ucciderebbe così un musicista.



RAGAZZA

Ecco vedi, gli si è messo alle spalle mentre canta seduto al piano, che ghigno…ora estrae la rivoltella….

(IL PIANISTA CON LA VOCE ROTTA DALL’EMOZIONE CANTA : “LAZY JOHN…” INTERROTTO DAL COLPO DI PISTOLA E DAL RUMORE DELLA TESTA CHE CROLLA SULLA TASTIERA DEL PIANO)



PILATUS

(VISIBILMENTE COLPITO SPEGNE LA TV COL TELECOMANDO)

Due minuti fa non sapevi neanche chi fosse Cagney, e adesso sai tutto dei suoi film!

(PRENDE IN MANO UNA RIVISTA)

Mi accendo un’altra sigaretta: tanto non devo preoccuparmi di cantare.

(VA CON LA MANO A TOCCARE LA CICATRICE CHE HA SULLA GUANCIA)

C’è sempre qualcosa che me lo fa tornare in mente.

Ehi, potrebbe essere il titolo di una canzone, di quelle da strapparti l’anima.

Da un po’ il cervello mi brulica di pezzetti di canzoni, che poi sono briciole di ricordi.

Guardo il fondo del bicchiere di whisky e sento Frank Sinatra con “My Way”, mi stendo di notte sul letto e risento Orbison che fa “Crying” , però dopo un po’ nella mente non mi girano più canzoni di altri , ma le mie.

E canto un frammento di una canzone che non so, che non ho mai sentito prima e mi rendo conto che è una canzone mia, una nuova che sto componendo senza accorgermene.

E’ troppo tempo che non compongo più canzoni mie! (LEI SI AVVICINA A PILATUS)



RAGAZZA

Che ti sei fatto al viso? Qualche fan?



PILATUS

No, è il segno che mi hanno lasciato gli artigli del diavolo.



RAGAZZA

Gli artigli…? (DOPO UN ‘ATTIMO DI PERPLESSITA’ SI METTE A RIDERE)

E dici delle cose incredibili. Gli artigli del diavolo! Ci pensi?

Una sera , qualche tempo fa, stavo ascoltando alla radio il programma del mio dj preferito. Era la notte delle streghe e lui ha fatto tutto un discorso sui messaggi subliminali nella musica rock. Sai quelle cose che tu ascolti il disco al contrario e le cose che vengono dette sono tutte altre?

E faceva l’esempio di Starway to heaven, la canzone dei Led Zeppelin, quella che con Imagine di Lennon è stata proclamata la canzone del secolo. Non ci crederai ma nasconde dei messaggi satanici. E’ stato il diavolo ad ispirarla, e le parole ascoltate al contrario da bellissime diventano tremende. Già il modo in cui è stata composta fa capire tante cose.

Page, il chitarrista prima di comporla con Plant sedeva esausto per gionate intere in una stanza buia davanti ad una tavola imbandita con coltelli vari e candele accese. E stringeva tra le mani la sua chitarra come se fosse in attesa di qualcosa. Poi di colpo la mano di Plant, ha cominciato a scrivere da sola, a scrivere parole mentre lui guardava stupito e terrorizzato questa cosa, ed anche la musica veniva fuori come da sola. Poi il Dj ha fatto sentire il disco al contrario e si sentiva preciso…

“I’ve got to live for Satan”. Devo vivere per Satana. E poi…

“ecco il mio dolce Satana, la mia piccola piccola mia non mi renderà triste….”

Il disco ha un messaggio satanico! Anche tu hai composto così? Con l’aiuto di Satana?

(PILATUS SI METTE A RIDERE)

Tu sei unico, sei stupendo, ne ero sicura, che scema. Quasi ci ho creduto che tu avessi fatto un patto col diavolo.

Posso mettere un po’ di musica?



PILATUS

Sì.



(LEI SI AVVICINA AL LETTORE CD NE SCEGLIE UNO E LO METTE)



RAGAZZA

Metto “How can you mend a broken heart”. Mi piace davvero.

(PARTE LA MUSICA) Chi canta? Non sono i Bee Gees.



PILATUS

No, è Teddy Pendergrass.



(IL DISCO SUONA E LE PAROLE SONO…”HOW CAN YOU STOP THE RAIN FROM FALLING DOWN”)



RAGAZZA

Senti il disco ha il nostro stesso problema. Come far smettere alla pioggia di cadere.

Beh, quelli della Marina un modo ce l’hanno.

Loro sanno come fermare la pioggia. La fermano e basta.



PILATUS

Una volta qualcuno mi ha detto che nella musica c’è la verità. Forse è per questo che l’ascolto così attentamente ogni volta che mi capita. Di verità ce n’è molto poca nella vita.

(SIAMO ALLA RIPETIZIONE DEL RITORNELLO : “HOW CAN YOU MEND THIS BROKEN MAN , HOW CAN A LOSER EVER WIN”).

Come è possibile rimettere insieme I cocci di un uomo distrutto? Come è possibile trasformare un perdente in un eterno vincitore? Ascoltando la musica mi sembra di rivivere la mia vita.



RAGAZZA

Questo è proprio quello che dovrebbe fare la musica in ognuno di noi. E questo è l’effetto che mi fa la tua musica.



PILATUS

La musica non fa pensare, fa ricordare. Non su può amare la musica se non si hanno ricordi.

A volte mi piace ripensare al passato, anche se cerco di sfuggire al dolore, e me ne lascio sommergere. Forse anche questo mi aiuta a sopravvivere.

(IL DISCO STA FINENDO : “PLEASE HELP ME MEND MY BROKEN HEART, AND LET ME LIVE AGAIN”)

E mi aiuta  a pensare che vivere non è tempo sprecato. Forse.



RAGAZZA

Vuoi dire che è come continuare a riempire il Juke box di monetine per ascoltare e riascoltare incessantemente la canzone del proprio amore?



PILATUS

Già.



RAGAZZA

Hai sofferto molto prima di arrivare al successo?



PILATUS

Abbastanza. Jim Morrison diceva, lascia che ti presenti il mio amico dolore…



RAGAZZA

Io il dolore lo vorrei evitare.

Cerco di evitarlo, ogni volta che posso.



PILATUS

Beh, sbagli. Perché il dolore è verità. Il dolore non mente.

Il dolore non mente, esiste e basta.

Il dolore è proprio quello che è, e niente di più, capisci?

Va e viene, ma è sempre reale, vero, il dolore. E’ la verità, e la verità è solo buona.

Anch’io sto cominciarlo a capirlo soltanto adesso.



RAGAZZA

Quando Jim Morrison e Janis Joplin cantavano io non ero ancora nata.

 Mi sarebbe piaciuto nascere mentre Janis Joplin stava cantando qualcosa.



PILATUS

Che differenza fa, puoi ascoltare lo stesso i suoi dischi.



RAGAZZA

Chissà, magari avrebbe potuto essere per me un buon auspicio, lei ha la voce femminile più fantastica.

Anch’io ho sempre desiderato essere una cantante.

Da piccola quando avevo nove o dieci anni la mamma mi ha portato a Roma ad un concorso per esordienti. Eravamo in un grande teatro e c’erano un sacco di bambini tutti in fila sul palcoscenico.

Ognuno doveva far vedere che cos’era capace di fare quando veniva chiamato.

C’erano dei bambini che ballavano, altri che suonavano uno strumento, altri ancora che cantavano, e questi erano la maggior parte.



PILATUS

Tu cosa hai fatto?



RAGAZZA

Ho cantato “Blue Moon”, quel pezzo che cantava anche Elvis. La mamma aveva pensato che fosse una idea brillante farmi cantare una canzone da grandi.



PILATUS

Come t’ è andata?



RAGAZZA

Non tanto male. Ovviamente non ce la facevo a prendere buona parte delle note più alte, e tutti gli altri bambini facevano rumore mentre io cantavo. Però sono andata bene.



PILATUS

Hai vinto?



RAGAZZA

No, ha vinto una bambina che suonava il violino.



PILATUS

Perché poi hai smesso di cantare?



RAGAZZA

La mamma decise che non avevo talento, e disse che non voleva più buttare i soldi per le lezioni di canto. Questo quando avevo quattordici anni.

Probabilmente aveva ragione , non ha senso farlo se non si è portati. Invece se si ha una voce, metti come quella di Annie Lennox, bisogna non pensarci due volte alla strada da prendere.



PILATUS

Eh già.



RAGAZZA

(DOPO UN ATTIMO DI SILENZIO) Sai che hai conosciuto anche mia sorella?

Mia sorella maggiore. Si chiama Aurora, te ne ricordi?

E’ stata la tua groupie preferita per un mese.

(LUI LA GUARDA PIU’ ATTENTAMENTE MA LO SGUARDO E’ VUOTO)



PILATUS

Non so…forse. Anzi, credo di sì.



RAGAZZA

Ti ho visto la prima volta due anni fa a Milano. Erano i primi tempi del tuo successo.

Ti ricordi quella sera che sono morti due ragazzi che s’erano arrampicati , per vederti, su di un ponteggio che non ha retto?



PILATUS

Sì, mi sembra di ricordare.



RAGAZZA

Che serata! Non me la dimenticherò mai.

Ero pazza di te. Mi sembravi l’uomo più bello che avessi mai visto.

Ho ballato proprio sotto il palco per tutto il tempo.

Se avessi potuto mi sarei fatta sbattere da te proprio sul tuo organo.

(SI METTE A RIDERE RENDENDOSI CONTO DELLA BATTUTA INVOLONTARIA)

Sul tuo organo, Dio che gioco di parole!

M’aveva fatto entrare di nascosto mia sorella Aurora. Avevo sedici anni.

Siamo state sotto il palco tutte e due, e ti giuro, ti giuro che avevamo entrambe le mutandine fradicie. Se ce lo avessi chiesto avresti potuto averci tutte e due.



PILATUS

Falla finita. (URLA) Ti ricordi, ti ricordi….

(INIZIA A SUONARE SUL LETTORE UN NUOVO PEZZO MESSO DA LEI.

“HOW MANY TIMES DO I HAVE TO TRY TO TELL YOU…”)



RAGAZZA

Ci tenevo proprio a dirtelo. La tua voce è davvero particolare.

Cattiva ma anche buona. Sexy. E’ come in un certo senso fare l’amore quando fuori piove.

Dove suonavi prima di formare i Mistery Time? Non sono riuscita a trovare notizie dei tuoi primi tempi. (LA MUSICA FA: “TELL ME…WHY, TELL WHY…”)



PILATUS

Ho fatto un paio di 45 giri.



RAGAZZA

Quali erano i titoli?



PILATUS

Quello che è andato un po’ meglio si chiamava “The dark of the night”.



RAGAZZA

Dio, proprio quello. Aurora ce l’aveva. Mi piaceva moltissimo.

L’hai scritta tu?



PILATUS

Sì.  Ti piaceva sul  serio?



RAGAZZA

Da matti. Ma il nome del cantante era un altro, non ti collegavo. Come andò quella canzone?

PILATUS

Male. Niente promozione. Poca distribuzione. Niente successo.

Le parole non me le ricordo neanche più.

Poi un giorno è comparso Frank Terry e m’ha detto : le più forti sensazioni al mondo sono due!

Sbatterti un numero infinito di donne ed avere successo, un successo vero, da far crepare di invidia gli altri. Io te le farò provare.

Poi ha continuato: veramente ce n’è una terza, ma quella è un optional, cioè far fuori un figlio di puttana che odi. Non c’è niente di meglio.

Se ammazzi uno che ti sta simpatico , non ti diverti neanche la metà.

Frank è il diavolo, quel figlio di puttana è il diavolo in persona.

(FA UNA PICCOLA PAUSA ED ALLORA SI RISENTE LA MUSICA CON LA SUA DOLCE INSODDISFAZIONE: “THIS IS THE BOOK I NEVER READ, THESE ARE THE YEARS THAT WE HAVE SPENT ”).

Avevo registrato due dischi ma nessuno era entrato in classifica. Non avevano funzionato, non avevano funzionato per niente.

Avevo fatto l’artista d’apertura nei concerti di qualcuno importante e poi night club e roba del genere. Però “The dark of the night” un po’ era conosciuto, qualche ragazza la sera si trovava, ma insomma, la voglia di scrivere passa.

Si invecchia presto nel mondo del rock.

Io però, naturalmente, non correvo questo rischio!

Dentro di me sapevo che sarei diventato qualcuno. (NON LO DICE CON CONVINZIONE)

Frank l’ha capito, è venuto da me e m’ha fatto firmare un contratto.

Sarò per te quello che è stato Brian Eptein per i Beatles o il colonnello Parker per Elvis.

M’ha detto. (IL TELEFONO RICOMINCIA A SQUILLARE)



RAGAZZA

Forse è qualcosa d’importante.

Forse vogliono comunicarti qualcosa sul concerto di stasera…

(LA  RAGAZZA VA AL TELEFONO E SOLLEVA LA CORNETTA, PILATUS ACCORRE E LA RIBUTTA GIU’ PRIMA CHE LEI COMINCI A PARLARE).

Chi telefona è una persona cattiva, vero?.



PILATUS

Non cattivo del tipo pericoloso, solo del tipo sporco, capisci?



RAGAZZA

Sì. L’ho capito dalla voce. Potrebbe essere davvero cattivo se tu avessi paura di lui, giusto?



PILATUS

Certo, avere paura di lui lo renderebbe davvero duro. (SILENZIO)

Lui, Frank ! La notte in cui ho vinto il Grammy per la migliore canzone dell’anno e come miglior cantante, feci molto tardi festeggiando e bevendo. Quando rientrai in albergo , nella semioscurità della stanza ho visto il letto enorme con il Grammy buttato da una parte, e poi Helen, la mia donna, l’unica a cui avessi mai tenuto, nuda e coperta da un velo di sudore, seduta sopra Frank, impegnata a scivolargli su e giù sull’uccello.

Lei stringeva i fianchi , se lo spingeva dentro, ancora e ancora.

La guardai per un istante e mi tornarono in mente le volte che avevamo fatto l’amore davanti ad uno specchio, perché mi piaceva un sacco guardarla scopare.

Mi piaceva da morire il modo in cui contraeva e rilassava i muscoli, come mi spingeva le mani contro la schiena, pronta a graffiare, proprio come un gatto quando fa le fusa, o come si spostava i capelli da un lato e poi li usava per carezzarmi il petto, o come teneva socchiuse le labbra mentre rovesciava la testa, così, esattamente, come stava facendo in quel momento.

“Come è possibile che qualcosa di tanto bello, possa sembrarmi adesso tanto terribile?

Come è possibile che qualcosa di così mio possa ora appartenere ad un’altra persona?”

Come è possibile….com’è possibile?

Mi avvicinai al letto.La tenue luce che proveniva dall’esterno rendeva l’immagine di quei corpi uniti insieme irreale, da sogno.

Frank ,ora steso sulla schiena in mezzo alle lenzuola sudate, usava le mani per guidare i fianchi, sussurrando qualcosa. Percepii il calore dei corpi, sentii le paroline dolci che lei diceva: “…fammi l’amore…”, gli odori….

“Basta ,non posso sopportarlo più” dissi dentro di me. E me ne andai in silenzio, sicuro che Frank mi avesse visto. Sicuro che l’avesse fatto apposta proprio quella notte per dimostrarmi che poteva fare di me ciò che voleva.



RAGAZZA

Appena il cielo si scurisce un po’, anche se non è ancora notte io guardo sempre in su, sperando di vedere una stella cadente. Mi piacciono le stelle cadenti.

Perché mi ricordano mio padre.

Mi diceva: stai bene attenta alle stelle cadenti, se ne vedi una porta fortuna.

Si sono separati molti anni fa con mia madre e non l’ho visto più. Mi telefonò quella volta che dovevo cantare al concorso e mi chiese se avevo visto una stella cadente la sera prima.

All’inizio della tua carriera sarebbe un grande auspicio, m’ha detto.

Quando si muore l’anima vola via come un uccello, e si nasconde in una nuvola.

E quando piove significa che le nuvole sono piene di anime e ne struzzano fuori qualcuna, perché in cielo non c’è più posto.

L’acqua sul vetro vien giù che sembra una cascata.

D’altronde in questa stagione può succedere.



PILATUS

Già , oggi è il sette febbraio, Questa è l’unica verità. Il 7.2. Capisci?



RAGAZZA

Cioè?



PILATUS

(SI VERSA DA BERE) Ascolta il verbo. I numeri di oggi sono il sette e poi il due.



RAGAZZA

E allora?



PILATUS

I numeri di oggi contengono un presagio.



RAGAZZA

Presagio di che?



PILATUS

Non si scherza col verbo. Due notti fa ho sognato le carte e la morte.



RAGAZZA

I tarocchi?



PILATUS

No, non i tarocchi, le carte da gioco. Conosci la mano del morto?



RAGAZZA

No.



PILATUS

La mano del morto è assi e otto.



RAGAZZA

Assi e otto?



PILATUS

Esatto. Ho sognato che avevo in mano la mano del morto. Assi e otto.

E morte significa tempo, e il tempo è speranza, e sperare vuol dire rifiutare la morte.

Non è così forse?



RAGAZZA

Non so se il tempo vuol dire sempre speranza.



PILATUS

Che cazzo dici. Con chi credi di parlare? Con un pivellino?

(LUI E’ UBRIACO. LEI SI ALZA DI SCATTO, NON NE PUO’ PIU’.)

Giusto!. Stò per cacciarti via.Però ascolta ciò che ho da dirti prima di andare per la tua strada.

(LA BLOCCA) Pensa al quadrante di un orologio.

Il contrario di uno è sette ed il contrario di otto è due. I numeri della morte sono otto e uno, dunque quelli della vita sono sette e due. Ed oggi è il giorno della vita.



RAGAZZA

E tu come fai a saperlo?



PILATUS

Per ogni uomo c’è un ergastolo , sorella. Lo so perché lo so. Io so tutto. (SILENZIO)

(LA RAGAZZA IRRITATA PRENDE LA SUA ROBA ; ENTRA IN BAGNO: SI PREPARA AD ANDARSENE).

E adesso che fai, eh? Guarda che io potrei sbatterti contro il muro e scoparti qui, basta che apri quel guibbotto , alzi la gonna, mi stringi le gambe contro, e sposti le mutandine, basta infilarlo lì, è solo quello che vuoi da me, lo sappiamo tutti e due.

(LUI TORNA A SEDERE SUL LETTO. LEI USCITA DAL BAGNO STA PER APRIRE LA| PORTA DELLA CAMERA E ANDARE VIA).

Vuoi vedere come è vero il fatto che io sa tutto?

Adesso nella tua mentr stavi cantando una canzone.



RAGAZZA

(STUPITA SI FERMA) Sì. E sai anche quale?



PILATUS

Una canzone di assi e di otto.



RAGAZZA

Stavo cantando “Knochin’ on Heaven door”.



PILATUS

Quella vecchia e triste di Bob Dylan?

RAGAZZA

Proprio quella.



PILATUS

Hai ancora qualcosa da ridire sul mio verbo?

(LA RAGAZZA CHIUDE LA PORTA E RIENTRA NELLA STANZA)



RAGAZZA

No.

(TORNA A SQUILLARE IL TELEFONO. QUESTA VOLTA, COME RINCUORATO, DOPO UN ATTIMO DI INCERTEZZA, CHRIS VA A RISPONDERE)



PILATUS

Ah, sei tu Frank?

No, non sentivo il telefono, scusa. Sì, ma non t’arrabbbiare.

Allora cosa mi rispondi riguardo alla proposta che ti ho fatto?

Io non ce la faccio più, Frank. Mi fai registrare con la mia voce?

Ma…Non la prendere così!. Sì,….allora okai!

L’hai voluto tu. Vediamo chi la vince.

Io allora faccio una conferenza stampa e dico tutto ai giornalisti. Ce l’ho sì, il coraggio.

Aspetta e vedrai. Basta col playback, Cristo. Io so cantare!.

E allora vaffanculo.

(ATTACCA IL TELEFONO. STA SUDANDO, SI FA UNA STRISCIA DI COCA. POI IN MODO FORSENNATO  APRE UNA VALIGIA E CI METTE TUTTE LE SUE COSE CHE TROVA A PORTATA DI MANO. LA CHIUDE, STA PER USCIRE QUANDO SI RENDE CONTO DELLA PRESENZA DELLA RAGAZZA E SI FERMA)

Sto per prendere una decisione importante , molto importante.



RAGAZZA

…E’ il giorno del tuo numero fortunato , penso tu lo possa fare. E poi tu hai “il verbo”.



PILATUS

…Dio dà il verbo, ma sta ai mortali interpretarne la parola.



RAGAZZA

Certo, è naturale.



PILATUS

Sai piccola che non ho cantato neanche una nota di “Midnight last girl”?.



RAGAZZA

Stai scherzando?



PILATUS

No, è proprio così. Sette milioni di copie vendute ed io non ne ho cantata una sola nota.

Tutto in playback. Ed anche i concerti , solo in playback.

Non te ne sei accorta, vero?.

Ma io non ce la faccio più, sto scoppiando, mi vergogno. Io ho una voce!

(TORNA A SQUILLARE IL TELEFONO. PILATUS SI AVVICINA E STACCA IL FILO)

Ho fatto un patto col Diavolo, il mio produttore, Frank Terry; ho venduto a lui l’anima in cambio di fama e denaro.

Io la odio la mia voce, cioè la voce che mi hanno imposto.

Quel timbro tagliente , nasale, carico di sofferenza. E’ inconfondibile, straziante, una voce incredibile, malinconica.

Io ascolto quei fraseggi insoliti ed imprevedibili, il vibrato da jazzista che sembra risalire di colpo ad ogni frase e mi chiedo, di chi sarà? Chi è il proprietario di quella voce così inumana?.

Se me lo dovessi trovare un giorno di fronte cosa mi direbbe?.

Cosa vorrebbe in cambio dell’uso che ne ho fatto?. Ormai la mia vita è un fluire di canzoni in controtempo, a fiato mozzo, come se ogni parola che imito fosse una tortura.

Cantavo in un club di merda ad Alassio, dove c’era della carta igienica che pendeva dalle pareti per far asciugare il sudore della gente.

Ero disperato. Una sera, me lo ricordo come se fosse oggi, uscii fuori da quel maledetto club interrompendo a metà il mio numero e restai lì. Non sapevo più che fare.

Stava piovendo , l’acqua mi si infilava sotto il colletto e mo scendeva giù per il collo.

Dopo non so quanto tempo che stavo lì, così, alzai un braccio per fare segno ad un taxi che passava tra spruzzi d’acqua ma il tassista non si girò neanche a guardarmi.

Ero bagnato fradicio, l’acqua mi riempiva le scarpe e sentivo che la punta dei piedi era già insensibile per il freddo. Allora mi spostai sotto il tendone del night e cercai di accendermi una sigaretta vicino al cartellone col mio nome sbiadito.

Alzando il fiammifero mi accorsi che le mani tremavano.

Aspirai la sigaretta rendendomi conto di aver perso il senso del gusto e mi infilai le mani strette a pugno in tasca, alzando lo sguardo verso la strada e fu allora che vidi lui.

“Tu sei Roberto Bono?” Mi chiese.

“Stasera t’ho sentito suonare.”

Dopodichè m’ha portato a casa sua e m’ha detto che aveva una canzone pronta e registrata che sarebbe stata un successo.

(METTE IL CD DI “MIDNIGHT LAST GIRL”).

Io vivevo nelle case popolari e rubavo nei supermercati, come potevo rifiutare tutto questo?

Il disco era davvero bello, un sicuro hit…

Dopo averlo ascoltato ripetetti subito mentalmente la melodia diverse volte.

L’idea era forte , la prima strofa entrava subito nel cuore. Il ritornello restava sospeso nella mente.

Era una ballata soul tranquilla, ma con un po’ di ritmo in più, e ballabile.

Mi avrebbe aperto le porte del successo.

Vedevo già davanti a me la scala per il cielo.

Gente di tutto il mondo avrebbe ascoltato la mia musica.

Avrebbe cantato anche senza capire, solo seguendo il ritmo. Perfino le ragazze bulgare mi avrebbero desiderato. Ragazze che non avrei mai incontrato avrebbero attaccato le mie foto alle pareti delle loro stanze e si sarebbero addormentate sognando di fare all’amore con me.

Milioni di persone avrebbero ascoltato ed adorato le mie canzoni. Milioni e milioni.

Ma non avevo capito che a Frank interessava solo il mio fisico, solo la mia immagine.

Per sempre e senz’anima.

Il mio nome Roberto Bono è diventato Chris Pilatus, il mio look, i miei capelli sono cambiati…

Ma non mi hanno mai fatto cantare, solo muovere la bocca…

Pensavo che dopo aver raggiunto il successo avrei potuto tornare a cantare con la mia voce, ma lui non vuole….non vorrà mai.

Io ho bisogno di sentire arrivare la canzone dagli altoparlanti con un po’ di eco e di riverbero.

E con questa voce da cadavere sfiorare con le labbra lo schermo metallico del microfono.

Dio COME MI MANCA CANTARE. Sentire il rumore del respiro nelle casse acustiche.

Battere il tallone in terra per dare il tempo, sentire la chitarra entrare calma e ritmica e poi liberare la mia voce rovinata dal non uso, pronta a sussurrare la melodia, gracchiando, ma solo per un po’, solo fino a quando riuscirà a riscaldarsi.

Frank Terry , spero che tu finirai col marcire all’inferno per tutta l’eternità.

Io non posso continuare ancora.

Io spezzo il patto.

Dirò la verità al mondo, domani farò una conferenza stampa, i miei fans capiranno…

(LA RAGAZZA LO GUARDA ALLIBITA)

Come si chiamava tua sorella?



RAGAZZA

Aurora.



PILATUS

Aveva il naso come il tuo, ma era un po’ più piccola, vero? E con i capelli più chiari.



RAGAZZA

Sì, è proprio lei.



PILATUS

Bene. E’ importante ricordare.

Tu sei la sorella minore.

Quanti anni hai?



RAGAZZA

Diciannove.



PILATUS

E come ti chiami?

Non me lo hai ancora detto.



RAGAZZA

Io mi…

(VIENE INTERROTTA DA UN’ INSISTENTE SCAMPANELLATA ALLA PORTA .

PILATUS DOPO UNA LEGGERA ESITAZIONE VA AD APRIRE.

SI SENTE UNA PISTOLA SPARARE RIPETUTAMENTE.

PILATUS COLPITO CROLLA A TERRA.

LA RAGAZZA ANCORA SEMINUDA, IN PREDA AD UNA CRISI  ISTERICA SI METTE AD URLARE.

LE DOLCI NOTE DI “MIDNIGHT LAST GIRL” CONTINUANO A SPANDERSI NELL’AMBIENTE).





                                                                                                Renato Giordano



Doppio Gioco

Doppio Gioco

Commedia In due atti

di Renato Giordano

Personaggi

GIACOMO CASANOVA
LORENZO DA PONTE
NANCY GRAHL
BONDINI (impresario)
MATON (servetta)
LE DUC (servo, che non parla)

Continua vai al I° atto


I° ATTO


 L'azione ambientata in due locande, ad Oberleutensclorf e Toeplitz, due paesini della Boemia, negli ultimi giorni d'agosto del 1792, dove realmente avvenuto l'incontro tra Da Ponte e Casanova, che viveva l vicino nel castello di Dux.

Casanova dopo il primo incontro ad Oberleutensdorf volle accompagnare Da Ponte e Nancy fino a Dresda, ma li lasci a Toeplitz, dopo la rottura del calesse.


 (Siamo a Toeplitz. ancora notte ma sta iniziando ad albeggiare. Si sente una musica di Micbael Nyman.)

Da Ponte

Cosa hai intenzione di fare?


 Casanova

Niente.


 Da Ponte

... E riguardo a lui?


 Casanova

Di disgrazie ne capitano tante... una pi, una meno, non cambia nulla.


 Da Ponte

Io parto. (Pausa)

Casanova

Sto scrivendo la storia della mia vita.


 Da Ponte

E cosa ci racconti?


 Casanova

Tutto. E di tutto la verità.



 Da Ponte

La verità?

Se dovessi scrivere delle memorie io non racconterei certo la verità. Mai!

Ma solo quello che mi farebbe comodo raccontare.


 Casanova

Non ne dubito. Ma io scrivo per me. Solo per me.

 

 Da Ponte

Maledetto sia il gioco, Bondini, il Don Giovanni... vorrei

che tutta questa notte non vi fosse mai stata.


 Casanova (Ironico)

Ieri sera non la pensavi nello stesso modo...


(Cambiano le luci, inizia un flashback che riporta alla sera precedente. E' in luce solo Bondini che sta parlando chiaramente a Casanova. Il ricordo della serata precedente seguir a scene intervallate l'intero svolgimento della Commedia fino a ricongiungersi col filo principale della narrazione)


 Bondini

Carissimo Giacomo.

Che piacere rivederti. Sono passati la bellezza di cinque anni dall'ultima volta che ci siamo visti a Praga.

Che bella seratina fu quella, tu, io e Mozart con tutto quel ben di Dio di ballerine!

Ma il tempo passa! Ed il nostro Wolfgang non c' pi.

Ti confesso che oggi ho un mal di testa terribile e me l'ha potenziato un tizio di Cassel che stava in carrozza con me.

Ha iniziato tutto un discorso sul suicidio - Si parlava di un conoscente comune che s' tolto la vita - Lui, dice il tizio, ha commesso un crimine.

Un crimine? Ma ognuno padrone della sua vita!

Dico io. E lui Dio era il padrone, non l'uomo, perch Dio gliela aveva data.

E io e se Dio gliela aveva data allora l'amico ne era dunque il padrone. O pensate che colui che fa un dono rimane padrone della cosa donata? Ma Dio vieta il suicidio, lo schiavo del padrone! insomma un rompicapo, Giacomo mio, e la testa mi duole sempre pi! Mi far un salasso.

So che c' anche il maestro Da Ponte, staremo un poco

insieme pi tardi? Un vecchio impresario d'opera come me, non pu che esserne onorato!


(Scompare l'immagine di Bondini e torna la luce su Da Ponte e Casanova)


 Da Ponte

E cosa scriverai su questo Episodio?


(Entra Nancy, la moglie di Da Ponte)

 Casanova

Siete in partenza, potete prepararvi, cara Nancy. Ho sistemato tutto il calesse venduto.

Ho ordinato dei cavalli di posta.

Tutto pronto per la vostra partenza per Dresda.


 Nancy

Grazie. Sono molto felice di avervi incontrato. E mi sembra di conoscervi da sempre, invece sono passati pochissimi giorni dal nostro primo incontro in quel paesino dal nome impossibile.


(Ricompare L' immaginedi Bondini che parla a Casanova, mentre Nancy e Da Ponte partono)


 Bondini

Come si chiama il paese da cui venite?

Oberleutensdorf? Che nome impossibile! Giacomo, se te lo chiedessi, mi daresti una mano? Come quella volta con quei due Lord inglesi... Ti ricordi come dicevi? Ogni momento nasce un fesso... pi due per fregarlo, la vita amico.

Conservi sempre il tuo superbo appetito?


(L'azione si sposta ad alcuni giorni prima. C troviamo ad Oberleutensdorf un paesino vicino al castello di Dux dove vive Casanova. Siamo nella camera da letto di una locanda)


 Maton (Giovane ragazza che lavora nella locanda, sistemando il bagaglio di Casanova)

Lei ha mai ucciso qualcuno?


 Casanova

Dipende. Ci sono molti modi per uccidere.


 Maton

Vuol dire che non ha mai ucciso?


 Casanova

Diciamo, allora, di si.


 Maton

S? Davvero? Ne ero convinta solo a guardarla.


Pausa


 Casanova

Mi raccomando per il bagaglio bisogna aprirlo con cura.

Ci pensi tu?


 Maton

Certo. Gli artisti sono tutti strani. Lei un artista, vero?


 Casanova

Casanova No, non sono un artista. E arrivato un gentiluomo accompagnato da una signora, oggi, prima di me?


 Maton

No, e poi lo vedrebbe da solo.


 Casanova

Fammi sapere quando arrivano. E prepara altre due stanze.


 Maton

(Prende dal bagaglio di Casanova un mazzo di carte)

Delle carte! Mio padre mi ha insegnato a giocare a faraone senza perdere mai.


 Casanova

Fammelo vedere.


 Maton

Un attimo che preparo il mazzo.


 Casanova

Se ce la fai ti lascio la vincita.


 Maton

Grazie, mi servir.

Presto partir di qui anch'io.

Ci sono finita per caso a Oberleutensdorf e non ci voglio restare pi.


(Ha fatto delle manipolazioni)

Ecco, gioca una sola carta, sono sicura di fartela sempre perdere.



 Casanova

Bene. Scopri. Hai vinto. Adesso punto il sette. Brava. Ancora una volta, il sei... Per! lo, comunque, non giocherei mai con uno che copre il mazzo con le mani!


 Buio

(Torna in luce l'immagine della vicenda della sera precedente. Ora non si vede pi solo Bondni, ma appaiono anche gli altri. C' un tavolo dove s' mangiato, pronto per il gioco)


 Da Ponte

Carissimo Bondini, anche voi qui.

Che piacevolissimo incontro.


 Bondini

La gioia tutta mia, Maestro!

Questa la vostra compagna?


 Da Ponte

Mia moglie Nancy.


 Nancy

Piacere, Signore!



 Bondini

Complimenti, davvero complimenti...


 Casanova

Ho invitato il nostro amico a tenerci un po'di compagnia.


 Da Ponte

Vorr giocare con noi, spero.


 Bondini

Ne sarei onorato.


 Casanova

Teniamo un piccolo banco di faraone, o giochiamo all'uomo nero, o a picchetto?


 Da Ponte

Ai dadi, propongo di giocare ai dadi.

Un gioco popolare.


 Bondin

Vada per i dadi, ma giochiamo poco denaro, amici


 Casanova

Non v' pericolo di gioco forte!


(Buio sul tavolo da gioco. Luce sul resto)

(Da Ponte e sua moglie Nancy Grahl in arrivo alla locanda)


 Nancy

Che posto orrendo.


 Da Ponte

Non peggio di altri.


 Nancy

Qui puzza tutto come se ci trovassimo dentro un pollaio.


 Da Ponte

Ci si abitua subito.


 Nancy

C' fango dovunque.


 Da Ponte

Gi. (Distratto)

Sono iniziate le piogge.


 Nancy

Come diavolo si chiama questo posto dimenticato da Dio?


 Da Ponte

Oberleutensdorf.


 Nancy

Anche il nome insopportabile. E lui?


 Da Ponte

Arriver. O gi arrivato.


 Nancy

Com'?


 Da Ponte

Vecchio.


 Nancy

Ci dar quel denaro?


 Da Ponte

Glielo strapper. Ne ha senz'altro. E ormai, lui che se ne fa!


 Nancy

Mi far senso il solo vederlo, un tipo cos. Lo tratter appena. (Irritata)

Non vedo l'ora di partire per Dresda.


 Maton

(Entrando)

Da questa parte, signori.


 Buio

(Torna in luce il tavolo da gioco a Toeplitz)


 Casanova

Prego, Nancy.


(La fa sedere)


 Da Ponte

Che curioso ritrovarsi in questo paese sperduto!


 Bondni

Per noi eternamente in viaggio nulla strano. E poi a Toeplitz c' stazione di posta.


 Casanova

(A Nancy)

Bondini un impresario teatrale, ha curato la prima rappresentazione del "Don Giovanni" a Praga.


 Nancy

Ah, capisco.


 Da Ponte

Chi comincia?


 Bondini

A lei l'onore.


 Da Ponte

(Tira i dadi) Ecco!

Tre e quattro, sette.


 Bondni

Tocca a me. Sei.


 Da Ponte

Siii! Ho vinto.


 Casanova

Serata fortunata!


Buio sul tavolo e luce sulla locanda di Oberleutensdorf.

(Prima c' solo la ragazza di nome Maton, poi ancheCasanova)


 Maton

Sono arrivati.


 Casanova

Quanti sono?


 Maton

In tre. L'uomo, la ragazza che molto bella, ed un garzone che guida il calessino. Come bagaglio hanno due sacchi di pelle. Lui uno normale, lei bella da morire.


 Casanova

Allora pericoloso... per lei.


 Maton

Cosa?


 Casanova

Essere bella da morire. C'era una volta, nell'antica Grecia, una principessa che si chiamava Persefone. Un giorno l'and a trovare un vecchio cavaliere, le regal una melograna e se la port via.


Pausa, come se Casanova dimenticasse che sta raccontando la storia a Maton.


 Maton

E poi?


 Casanova

La madre di Persefone pianse tanto che il vecchio e cattivo Dio delle tenebre si commosse e le restitu la bella figlia.

Su, annunciami.


 Buio

(Luce sul tavolo)


 Bondini

lo ci riprovo.


 Da Ponte

(Tira e vince)

Ecco qua! Mettetevi in ginocchio e osannatemi! I soldi restano l per chi ha del fegato.


 Casanova

Qui ci vuole del vino, del vino fresco.


 Bondini

Tiro io. Undici! Mi dispiace amico.


 Da Ponte

Il piatto rimane sul tavolo!


 Bondini

Vuoi continuare a perdere? Per me va benissimo, amico.

Sessanta zecchini, restano l! Ce li giochiamo soli soletti!


 Casanova

(Alzandosi)

Soli soletti quello che pensavo anch'io


 Da Ponte

Proprio cos!


Le luci cambiano e torna la scena precedente.


 Da Ponte

Caro amico, che piacere rivederti.


 Casanova

E mio il piacere.


Breve pausa, i due si studiano.


 Da Ponte

Sono qui per te.


 Casanova

E questa splendida creatura?


 Da Ponte

Mia moglie...


 Casanova

Moglie... (Ammiccante)

Complimenti.


 Da Ponte Io sono felice di potermi ancora fregiare della tua amicizia. (tracotante) E ti sono grato per tutti i suggerimenti, pronostici, profezie, auguri e quant'altro mi scrivi sempre con prodigalit.


 Nancy

(Annoiata)

Piacere. Serva vostra.


 Casanova

(La guarda)

Serva, no.

Adesso io non sono pi padrone di nulla. E di nessuno.


 Nancy

Che galante! Uno stile d'altri tempi!

Vi lascio ai vostri discorsi.

E molto che non vi vedete.

Signore!

(Esce)

 Casanova

(La guarda uscire)

Da dove venite?


 Da Ponte

Da Trieste.


 Casanova

Direttamente?


 Da Ponte

(Frettoloso)

Sono passato per Praga.


 Casanova

Praga


 Da Ponte

S(Leggero imbarazzo)

Vorrei andare a Parigi

E' l che siamo diretti.


 Casanova

A Praga avrai rivisto gli amici.

Sarai stato festeggiato, in onore dei vecchi trionfi...


 Da Ponte

Abbastanza. (E evasivo)

Che ti sembra della mia giovane moglie?

Ci siamo sposati a Trieste.


 Casanova

Sposati?

Un prete cattolico ed una giovane protestante?


 Da Ponte

(Deciso) Sposati, sposati. E poi, non proprio protestante.

Ti trovo bene


 Casanova

Casanova Non sto bene. Mi sento vecchio. Vedo avvicinarsi sempre di pi Caronte con la sua barca.


 Da Ponte

Da Ponte Sar... Ma mi consola il fatto che stai ancora bene, almeno con la vista, potendo vedere cos lontano da intravvedere Caronte che sta sciogliendo la sua barca per venirti a ricevere.


 Casanova

(Sorride)

Da Ponte Forse potresti curare di pi la tua persona. Un po' trasandato per essere "Casanova"!... Il conte di Waldstein qui al castello? M'aveva promesso un prestito di 200 fiorini.


 Casanova

No, a Lipsia.


 Da Ponte

Solo il mio caro amico pu intercedere per me, lo farai?

 Casanova

Qual lo stato della tua borsa?



 Da Ponte

(Secco) Quasi vuota.


 Pausa

A proposito, ricordi quel vecchio prestito che ti ho fatto a Vienna, un giorno, sul Graben?


 Casanova

S, te ne sono ancora grato.


 Da Ponte

Erano 380 fiorini.

Non ve ne mai stata restituzione.


 Casanova

Gi. Come non ricordare quel periodo a Vienna.


 Da Ponte


Da Ponte Pensi di poter saldare quel debito?

Come hai capito, ho bisogno di denaro per il mio viaggio, che si annuncia lungo ed oscuro.


 Casanova

Quanto hai con te?



 Da Ponte

Sette, ottocento zecchini in tutto. Neanche completamente miei. Devo stare attento.


 Casanova

Non comunque poco, ma gi, devi essere oculato, i soldi finiscono in fretta.

(Entra la servetta Maton)


 Maton

Le stanze dei signori sono pronte per la notte.


Pausa, la ragazza esce.

 Casanova

Ti piacerebbe quella ragazza?


 Da Ponte

Certo, ma non ha l'aria di starci.


Torna la luce sul tavolo da gioco di Toepliz dove va avanti la partita.


 Da Ponte

Aspetta a tirare i dadi.

Nancy, vienimi vicino a portarmi fortuna.


 Casanova

Chi fortunato in amore, lo meno al gioco.


(Bondini tira)


 Da Ponte

Ecco qua smentito il proverbio ho vinto!


 Bondini

I miei complimenti! Per entrambe le cose!

Da Ponte Chi non avrebbe invidia per una donna cos! E non l'avete vista spogliata. il corpo anche meglio del viso.


 Casanova

Non ho dubbi che per una volta in vita tua non stai raccontando delle storie.



 Da Ponte

Certo che non racconto storie.

Alzati la gonna tesoro, fagli vedere le gambe cos che se ne fa una idea.


 Nancy

Ma che ti salta in mente?


 Da Ponte

Fai come ti dico. Mostra le gambe.


Nancy tira su la gonna furiosa e vergognosa allo stesso tempo.



 Casanova

Bene.



 Bondini

Complimenti!





 Casanova

Non giocate pi?



 Bondini

(Eccitato)

S. Un lancio per tutto quello che c' sul tavolo!



 Da Ponte

Ma hai il denaro?



 Bondini

Cento fiorini li ho. E se perdo te ne devo altri quaranta.





 Da Ponte

No, niente da fare, non gioco sulla parola.

Mi porterebbe sfortuna.



Bondini

Ci metto quest'orologio.





Da Ponte

Allora va bene.



Casanova

(A Nancy) Spostiamoci.



Cambiano le luci e torna l'altra scena. E' notte. Casanova sveglio, illuminato dal chiarore lunare che proviene dal balcone aperto. E' solo, poi compare Maton che gli si avvicina.



Maton

Come che quel suo amico e la moglie dormono in stanze separate?



Casanova

Il mio amico un uomo molto sfortunato in amore.



Maton

Mi ha fatto delle proposte.



Casanova



(Abbraccia la ragazza) E tu?



Maton

Non m'andava.



Casanova

(La tocca e la bacia)

Cosa ci fa una ragazza come te, in questo posto?



Maton

Maton Ho girato molto, Dresda, Praga, Bruhl, un acqua e un po' l, ora mi trovo qui, ma non per molto.



Casanova

Meriterebbe, sai, d'essere consolato.



Maton

Non ha i denti buoni.



(Bacia sensualmente le mani di Giacomo)



Casanova

Ma giovane. Ed un artista famoso.



Pausa



Maton

Va bene. Allora, vado?



Casanova

(L'accarezza) Si.



Lei si avvia, poi si volta, lo guarda egli sorride, infine esce. Casanova si alza, accende una candela ed inizia a spogliarsi. Alle sue spalle compare Nancy. Lui si volta.



Nancy

Ecco dunque il famoso Casanova.



Nancy

Certo, a vederla cos...



Casanova

Non si capisce a cosa si deve la mia fama.



Nancy

Naturalmente, ali anni passano per tutti.



(Lui la guarda, sorride in modo ambiguo e non risponde)



Nancy

Da quanto tempo conosce il mio Lorenzo?



Nancy

Da molti anni, Venezia...



Casanova

Vorrei andarci, se scagionassero Lorenzo da quelle assurde accuse.



Casanova

Proprio cos, "assurde accuse".

Cosa vuoi che siano per un prete qualche bestemmia, qualche orgetta con donne disponibili, qualche figlio

proprio abbandonato per strada, qualche sodomia con ragazzetti da iniziare!?



Nancy

(visibilmente irritata fa per andarsene)

La lascio, Buonanotte


Casanova

Sto perorando la causa con il mio amico Zaguri.

Vi sono buone prospettive.



(Nancy si ferma)

Nancy

Lei penser che sono scostante come tutte le donne


Casanova

Qualcuno direbbe che cos perch le donne ragionano con l'utero



Nancy

Lei tra quelli?



Casanova Anzi! Qualche tempo fa ho scritto un libro per confutare le nobili tesi di due dotti medici bolognesi a questo riguardo.



Nancy

E con quali argomentazioni?



Casanova Con le argomentazioni di chi crede di conoscere un p le donne. E d loro il posto che meritano.



Nancy

Furbo!



Casanova

Mi sembra riduttivo.



(Prende dalla tasca una boccetta)

Nancy

Cos'?



Casanova

Del laudano! Alla mia et se ne ha bisogno. Serve un filtro.



Nancy

Non detto. Non sempre.



(Lo guarda per la prima volta con interesse, mentre cala il buio)

(Luce al tavolo da gioco. Ci sono solo Da Ponte e Bondn che continuano la loro partita)



Bondini

Ecco qui. Me lo sentivo, ho vinto.



Da Ponte

La partita non finita. Lascia i soldi sul tavolo.



Bondini

Come, vuoi ancora giocare?



Da Ponte

si.



Bondini

Mi devo proprio riprendere tutti i soldi che ti ho dato per il Don Giovanni?



Da Ponte

( Tira i dadi e perde di nuovo)

Cristo, gioco ancora.



(Torna in luce la locanda. Casanova sempre al buio nella stanza, la stessa notte. Entra Da Ponte)



Da Ponte

Stanotte sono proprio soddisfatto di me.



Casanova

In pace con te stesso e con i sensi.



Da Ponte

Tu sai? (Lo guarda)


Casanova

Si, e vi ho anche guardati.



Da Ponte

Mentre lo facevamo?



Casanova

Niente male come prestazione. E che posizioni... con lei

sopra, in particolare...



Da Ponte

Come ti sei permesso?



Casanova

Nello stesso modo in cui l'ho consigliata di consolarti.



Da Ponte

Che Nancy non sappia, mi raccomando, altrimenti...



(Duro)

Casanova

Altrimenti?



Pausa

Ti ricordi a Praga, quella giovane di sedici anni che chiamavi con una campanella...



Da Ponte

Una bottiglia di tokai a destra, una scatola di tabacco di Siviglia a sinistra...



Casanova E tre libretti da scrivere contemporaneamente... "scriver la notte per Mozart e far conto di leggere l'Inferno, scriver la mattina per Martini e studier Il Paradiso, la sera per Salieri ... ".

Ma la notte c'era quella ragazza.



Da Ponte

Non avrei voluto perdere tempo con lei, ma quando si

piegava da dietro prendeva una certa posizione... E anche

tu, presente, m'istigavi a lasciarmi andare ai sensi...



Casanova

E, ciononostante, "l'Inferno", quasi per incanto, andava avanti.



Da Ponte ...

Un miracolo ... Vino, sesso, ed anche laudano, e tutto avveniva.



Casanova

Don Giovanni ...



Da Ponte

Il Don Giovanni! (Si guardano)


Casanova

No, Nancy non sapr Le ho tenuto compagnia io.

nulla, stai tranquillo.



Pausa

Da Ponte

Perch mi hai mandato nel letto quella ragazzina? Eh? Per

poter restare solo con Nancy?

Un'idea geniale, io mi scopo la piccola e tu mi freghi la donna.



Casanova

Servono luoghi bui per organizzare affari oscuri... Sei ubriaco.



Da Ponte

E tu sei drogato.



Casanova

Ogni tanto penso a cosa sarebbe stata la mia vita se non

mi fossi incaponito a voler rientrare a Venezia...



Da Ponte

Quello che non sopporto di te che credi che facendo o non facendo una serie di cose, in futuro succederanno o non succederanno un'altra serie di cose...



Casanova

Mi sento vecchio.



Da Ponte

E allora?



Casanova

Allora niente, perch tu non stai meglio di me.



Da Ponte

Forse soltanto un pochino, ma direi di si, se non ti dispiace.



Casanova

Tu non hai il cuore.



Da Ponte

Non ho il cuore.

Proprio cos, io non ho il cuore.

O meglio, ho il mio e mi basta.



Casanova

E allora mi sai dire che specie di amicizia la nostra.



Da Ponte

Diciamo... un'amicizia paritetica.



Casanova

Sta succedendo qualcosa di terribile, amico. Sono tempi davvero bui, questi.



Da Ponte

No, no, no. Proprio no queste sono le cose che la gente dice da sempre.

Non pensare di stare peggio degli altri.

Lascia perdere.



Casanova

Se cos da sempre, questo non vuol dire che bisogna

lasciar perdere.

Vuol dire solo che da troppo tempo che le cose vanno cos



Da Ponte

Senti, non sono i tempi che sono bui, sei tu che sei buio.

Lo sai? Lo hai capito?

Solo tu.



Casanova

Me ne vado.



Da Ponte

Ma dai, perch te ne vai?

Hai paura di parlare con me...



(Casanova si ferma)

Ho scritto nuovi versi, alcuni in onore del tuo conte di Waldstein. Spero che le mie ottave lo convincano a farmi il prestito che mi occorre. "Esausta ormai la mia gi floscia borsa, esausto il guardaroba e lo scrignetto, fu l'orologio l'ultima risorsa". Che ti pare?



Casanova

Esplicito, molto esplicito.



Da Ponte

"E la caduta mia fu tanto forte, che se tu non mi aiuti, eccomi a morte".





Casanova

Manca qualcosa.



Da Ponte

Cio?



Casanova

"Ormai non so di che bagnare il becco se non mi lascio far l'arme del becco".





Da Ponte

Questo scherzo non mi piace affatto.



Casanova

Non era uno scherzo, ma un consiglio.



Da Ponte

Attento a te, ti spacco la faccia.



Casanova

Provaci.



Da Ponte

Ho troppi anni meno di te.



Nancy

(Entrando) Su, vi pare questo il momento di litigare? Via!



Casanova

Pensaci ad inserire quelle strofe. Ti ho sempre dato ottimi consigli... poetici.



Da Ponte

Anche a Venezia litigammo perch criticavi i miei versi.

Pensavo che con il tempo fossi cambiato.



Casanova

E cosa conta il mio giudizio?



(Si guardano duramente senza parlare)

Nancy

Il mio Lorenzo ha dato ben altre dimostrazioni della sua perizia. Non deve dimostrare pi nulla.



Casanova

Certo, per esempio nel suo capolavoro il Don Giovanni del maestro Mozart.



Nancy

Esatto. E davvero un libretto bellissimo.



Da Ponte

Giacomo lo sa, m'ha aiutato, scrivendone alcune parti sotto mia dettatura, dandomi delle piccole idee e facendo in chiusura delle piccole correzioni.



Casanova

Vedo che ricordi bene. Anche le "piccole cose".



Nancy

Anche lei era a Praga in quei giorni?



Casanova

Si, ho avuto la fortuna di poter assistere alla prima assoluta di quella grande opera.



Da Ponte

(Leggermente in imbarazzo)

Io invece sono dovuto tornare a Vienna qualche tempo prima, richiamato da Salieri, ma ho lasciato l un degno sostituto.



Casanova

... Nell'ombra.



Nancy

In fondo quel Don Giovanni somiglia un po'al ritratto che fa la gente di lei.



Casanova

La genteLa gente parla a sproposito, dice anche che io ho collaborato alla scrittura dell'opera. Se lo chiedi in Praga cos rispondono.



Da Ponte

Allora, pensi che io possa avere quel prestito, oppure la restituzione di ci che mi devi? Vienna presto mi accoglier di nuovo trionfatore ma per ora come ti ho detto, devo andare a Parigi.



Casanova

Parigi... Ma c' la rivoluzione, che ci fai a Parigi. Vai invece a Londra.



Da Ponte

Tu sei vecchio, fuori dai tempi. Ora c' un nuovo mondo e Parigi di nuovo rifiorita.



Casanova

Fai come vuoi. In Francia non c' spazio per l'opera italiana in questo momento.



Da Ponte

Scriver in francese.



Casanova

O forse vuoi fare un mestiere diverso?

Ti consiglio la delazione. perfetto per te.

Potresti fornire informazioni su fatti e persone di Austria e Venezia.

Magari inventandotele, non fa mai differenza.



Da Ponte

Non so dove vuoi arrivare, ma non ho intenzione di far la

figura dello zimbello. O di farmi plagiare.

Attento a te, lo ripeto.



Pausa

Casanova

Nancy, se dovessi decidere chi di noi due Don Giovanni e chi Leporello, che diresti?





Nancy

E un gioco? E' una provocazione?



(Cambiano le luci e siamo di nuovo nella serata di Toeplitz)



Da Ponte

Ho vinto io.

Una volta ciascuno non fa male a nessuno.



Bondini

Se uno non sa giocare, allora non dovrebbe giocare.

Dovrebbe solo comporre versi.



Da Ponte

Stai calmo, amico. I miei soldi sono buoni quanto i tuoi.



Bondin

I tuoi soldi certo, ma non lo la tua fortuna.

Chiss cosa ci vede in te quella donna, proprio non capisco.



Da Ponte

Il mio fascino indiscutibile.



Bondini

Se Dio neutrale non puoi che perdere.



(Tira i dadi)

E Dio neutrale!



(Nancy e Casanova appartati)

Casanova

Perch ti fai comandare cos?



Nancy

Io faccio quello che mi si chiede, lamore!



Casanova

Faresti qualunque cosa ti chiedesse di fare?



Nancy

Si, finch durer lamore. Qualsiasi cosa.



(lo guarda con aria di sfida)

Casanova

Dietro c' qualche altro motivo?



Nancy

Chiss! Non lo saprete mai.



Casanova

Un tempo le donne lo facevano anche per me. Ma il tempo passa, s'invecchia, e prima ci si accorge di trovare il piacere che si trae dall'amore meno vivo e meno seducente di quanto lo si fosse immaginato prima di farlo.

Poi tanti piccoli segni dopo aver fatto lungamente all'amore non arriva un sonno veramente ristoratore; a tavola l'appetito, che prima l'amore rendeva vorace, diventa invece scarso. E ancora, la constatazione di non suscitare pi interesse nel bel sesso a prima vista ma sempre pi con la necessit dell'uso della parola.

Infine viene preferito il tuo rivale pi giovane mentre sempre pi spesso tocca sentire la gente dire "E' un uomo di una certa et...".

Ah, l'esaurirsi dell'incendio ha reso deplorevole l'incensiere...



Nancy

(Guardando verso il tavolo da gioco)

Sono preoccupata per Lorenzo.



Casanova

Perder, perder. E' troppo nervoso, un giocatore nervoso ha gi perso.



Nancy

E da cosa si capisce che cos nervoso?



Casanova

Guarda la sua mano. Continua a giocare con quell'anello.

L'altro lo sa, ed acquista sicurezza.

Non pu che perdere.



Nancy

Se io le dicessi che la desidero, ci crederebbe?



Casanova

Quando si ama il piacere non bisogna filosofare troppo se non si vuole diminuirlo.



 Nancy

Quindi, si?



Casanova

Perch, non potrei piacerti, anche con tutti gli anni di differenza!





(A Nancy viene da sorridere)

Non ci casco, spiacente!



Nancy

Siete davvero un uomo interessante.



Casanova Attenta... Prendi questa.



(Le d una moneta).

Chiudi le mani, bene. Conosci questo gioco? lo devo indovinare in che mano hai la moneta.





(Lei esegue)



Sta qui!





(Apre la mano, Casanova ha indovinato).



Hai visto, ho indovinato! Di nuovo... Sta qui! Hai visto? Se lo facessimo cento volte indovinerei la mano giusta tutte e cento.



Nancy

E come fate?



Casanova

Me lo dici tu con un piccolo movimento degli occhi.



Nancy

E allora?



Casanova Allora... Quello che pensiamo, quello che vogliamo, possiamo farlo o non farlo... ma non possiamo nasconderlo.



(Di nuovo la scena si sposta ad Oberleutensdorf Dopo il buio compare un letto. E' la notte seguente. Da Ponte e la ragazza sono sul letto)

Da Ponte

Vieni qui, su, ancora...



Maton

No, basta cos, non mi va p.



Da Ponte

Ma come, non possibile. Io non sono ancora venuto.



Maton

Cosa ti successo ai denti?



Da Ponte

Un maledetto medico per una vendetta d'amore m'ha somministrato dell'acqua forte per una infiammazione gengivale. E mi ha rovinato la bocca per sempre. Prendi, bevi.



Maton

No, basta.



Da Ponte

Lo dico io quando basta.



Maton

Ho detto di no.



Da Ponte

Dai... (Fa per baciarla)


Maton

Non mi va di baciarti.



Da Ponte

Vediamo chi che decide.



Maton

Mi fai male.

Fermati, ti prego. Ahh...



(Da Ponte stringe il collo della ragazza. Compare Casanova)

Casanova

"Nocet empia dolore voluptas".

Allora, dai, uccidila. Ti rifiuta. Cosa aspetti! Anche questo piacere. Concludi il godimento.



Da Ponte (Lasciando la ragazza)

Tu sia maledetto! Ma che sto facendo... Sono tutto un bagno di sudore... Per Dio!... Fa un caldo bestiale. Fosse per te, finirci dannato in eterno.



Casanova

Ah. Tu pensi che Dio esista?



Da Ponte

in fondo sono un sacerdote.



Casanova

Smettila di fare il buffone Tu non sei pi un bel niente.

Mi devi rispondere.



Da Ponte

Credo nell'esistenza del Diavolo.



Casanova

Se credi nel Diavolo, credi anche in Dio.



Da Ponte

L'ho invocato, Dio, tante volte quando ne ho avuto

bisogno, ma non ha mai risposto.



Casanova

Troppo semplice se esiste il male esiste anche il bene.



Da Ponte

Spesso faccio un sogno. lo esco da un Teatro dell'Opera. Sono agitato, cammino per le strade di corsa, quanto posso perch in terra c' la neve. Arrivo davanti ad una casa, entro, e li, sul letto, c' una giovanissima donna nuda, incinta. Mi avvicino, la giro di spalle. Poi prima di stendermi sopra di lei, mi volto e vedo una persona che prima non avevo notato. Questo da lontano inizia a parlarmi e dice "Preferisci Ebe o Ganimede?" oppure... "Ma non avevi detto che avresti voluto amarla solo come figlia?".

Mi avvicino a lui per capire chi sia, ma prima di arrivarci comincio a ruotare come un mulinello.

Sono convinto che il diavolo, e che quel Diavolo ha il tuo volto, anche se mi sveglio sempre prima di vederlo in viso. Non capisco perch sono venuto qui. Tanto da te non si riesce ad ottenere niente.



(Fa per prendere la ragazza sul letto ed andarsene via)

Casanova

No. Lei solo per me.

Perch non abbiamo nessuna relazione seria, noi.

Non hai sentito? Questo un pensierino per la gente che non ha una relazione seria. O mogli.



Da Ponte

Hai voglia di scherzare...



Maton

Di che cosa state parlando?



Casanova

Di fare all'amore con te. Solo io, per. Lui, no. Ha una relazione seria e deve difenderla.



Da Ponte

Adesso vediamo, brutto bastardo.



Casanova

Non ci provare neanche!



Da Ponte

Sei il solito. Gira solo gli occhi e te la frego.



Casanova

Ingrato. Pi di cos non potrei fare per te.



Da Ponte

Piantala, dai.



Casanova

E per il tuo bene. Un giorno mi ringrazierai.



Da Ponte

lo mi preparo a partire subito.



(Prende i vestiti ed esce)

Maton

(Ancora confusa)

Io ho conosciuto un prete che aveva visto il Diavolo mi

ha raccontato che gli era entrato nel letto ed hanno dovuto

lottare in modo furibondo.

Si sono picchiati.



Casanova

E tu ci credi all'Inferno e al Paradiso?



Maton

Si, ci credo.



Casanova

Allora dovr essere doloroso fare peccati.



Maton

So che Dio avr misericordia di me.



Casanova

Ti sei fatta male?



Maton

No. E tu in Dio ci credi?



Casanova

Qualche notte fa, immerso in un sonno profondo ho visto una luce immensa popolata da occhi, orecchie, bocche, nasi, piedi, mani, da organi genitali dell'uno e dell'altro sesso e da altri corpi che circolavano nella massa abbagliante con un movimento continuo, ma ineguale poich, urtandosi spesso tra loro si respingevano e cambiavano direzione con velocit e accelerazione proporzionali alla loro massa.

L'armonia prodotta da questo fenomeno mi rapiva mi sembrava derivare direttamente dal moto di quei piccoli corpi...

Inebriato dal piacere che questo spettacolo mi causava attraverso l'udito e la vista ho sentito la mia voce esclamare

"Dio! Mio Dio! Che piacere! Ma cos' che sto vedendo?". E la massa mi rispose "Tu vedi Dio".



Maton

Dio non possibile vederlo.



Casanova

Con gli occhi materiali, certo.



Maton

L'unica cosa che capisco che prendi troppo laudano.



(Casanova ride)

Casanova

(Toccandola) Che piccola acquasantiera per un Diavolo!



Maton

Ma d'altronde capita qualche volta di fare dei sogni che non vogliono dire assolutamente niente, cos almeno la penso io. Capita che ci entrino in testa delle cose che noi non possiamo controllare in nessun modo. Roba che ci entrata in testa, e nessuno al mondo saprebbe dire come e perch.

Come per esempio quella volta che ho sognato che un uomo mi rapiva e mi chiudeva a chiave nella stanza di una torre con solo una piccola finestrella dalla quale si vedeva tanta acqua intorno e pi in l un mondo meraviglioso con degli alberi bellissimi, carichi di melograne lucenti. Quando l'ho raccontato alla mia mamma lei mi ha detto che erano i ricordi di una storia che avevo sentito da bambina. I sogni non sono pi strani di quello che la vita, certe volte lo sono meno della met. Cos diceva sempre mia madre. Quando morta, mio padre fischiava in casa. Fischiava un motivo, e stonava. Sembrava il fischio del Diavolo.

In chiesa, dopo, stavamo come tanti cani bastonati.

Ma il tipo che cantava aveva una voce splendida.

Una voce acuta, stupenda. Cantava da solo, senza organo n niente. Solo la voce. E ci siamo messi tutti a piangere. Pure il prete aveva detto un sacco di cose, anche belle, ma... niente. E invece quando quel ragazzo si messo a cantare dal fondo della chiesa, e non capivamo neanche le parole, sentivamo soltanto quel suono acuto, bellissimo e triste, umano, ci siamo messi a piangere, tutti, ed io ho deciso che sarei partita.



(Si guarda intorno per cercare Casanova il quale nel frattempo andato via)

(DaPonte, Nancy e Bondini al tavolo, poi anche Casanova)



Bondini

Ho vinto ancora, mi dispiace.



Da Ponte

E proprio una serataccia.



Casanova

Perch non provi a cambiar gioco?

Faraone, per esempio.



Da Ponte Si,

hai ragione, giochiamo a Faraone.



Casanova

Ecco le carte...



Bondni

Bene, io tengo il banco.



Da Ponte

La ruota della fortuna sta cambiando, me lo sento.



Bondini

Giochi anche tu?



Casanova

Una sola puntata.



Da Ponte

Voglio dar retta all'istinto. Ne vedremo delle belle.



Bondini

Eh gi, quando si danno le carte c' sempre chi dice una cosa e chi ne dice un'altra... poi per vince uno solo!



(Guarda,Nancy)

A chi stai portando fortuna, eh? A lui o a me?



Da Ponte

Lasciala perdere. E tutta la sera che mi stuzzichi.



Bondin

Giocare!



Da Ponte

Punto il sette e il via.



Casanova

Ecco la mia.



Bondini

Vediamo .. vince il banco ed anche Giacomo.



Casanova

Pace di paroli.



Da Ponte

Raddoppio sulla stessa carta.



Bondini

T' andata male.



Da Ponte

Non possibile. Per l'ultima volta, la stessa carta, non

posso perdere tre volte di seguito.



Casanova

Io lascio.



Bondini

Hai perso la terza volta di seguito.



Da Ponte

Voglio giocare ancora.



Bondini

Hai gi perso ottocento zecchini, pi l'orologio ed una catena d'oro.



Da Ponte

Gioco sulla parola.



Bondini

Non accetto, mi porterebbe sfortuna.



Da Ponte (A Casanova)

Ti prego prestami del denaro.



Bondini

Non la prima volta che in condizioni disperate ti rivolgi a lui...



(Da Ponte lo guarda furibondo)

Casanova

Tu sai che non io niente.



Da Ponte

Quel prestito famoso di 380 fiorini!

Casanova

Non sono in grado di restituirtelo ora.



Da Ponte

Ma io devo...



Casanova

Per hai qualcos'altro...



(Guarda verso Nancy, Nancy risponde allo sguardo)



Da Ponte

Gi, ho ancora qualcosa.



Buio

(Alla locanda di Oberleutensdorf Le Duc, i lservo di Da Ponte, appoggia il bagaglio in terra)



Nancy

Allora partiamo.

Lei viene con noi naturalmente.



Da Ponte

Credo che Giacomo debba purtroppo tornare al castello di Dux. Deve stare l per il suo lavoro.



Casanova

Come dici tu, tu lo dici!



Nancy

Io per ci terrei particolarmente alla sua compagnia. Il calessino da tre persone, ci staremo perfettamente.



Casanova

Si viene sballottati molto dal viaggio.



Nancy

Sar un piacere per noi, vero caro?



Da Ponte

Un vero piacere. (Non affatto convinto)


Casanova

Allora accetto l'invito del mio amico.

Verr con voi fino a Dresda. Poi io torner indietro e voi continuerete il vostro viaggio.



Nancy

Verso Parigi



Casanova

... O verso dove vorr il destino.

lo direi... Londra.



Da Ponte

Non capisco cosa ci devo fare io a Londra.



(Da Ponte e Nancy escono, nelfrattempo entrata Maton)



Casanova

Non si sfugge al proprio destino. (A Maton)


Maton

Credo sia proprio cos.



Casanova

Da dove mi hai detto che vieni? Non sei di queste parti, vero?



Maton

Infatti.



Casanova

Mi hai detto che vieni da lontano, me lo ricordo. E stavi

con un uomo. Non cos che mi hai detto?



Maton

s.



Casanova

Dove volevate andare?



Maton

A Vienna, e poi a Venezia.



Casanova

Non si trovano da que ste parti.



Maton

Non mi sono fermata io. Lui mi aveva convinto che il

mondo fuori fosse un Paradiso ed io piena di curiosit ho

lasciato la mia casa. Poi mi sono resa conto che in nessun

posto si sta bene come a casa propria... Sai un anno fa ero

in uno stato pietoso.

Se ci fossimo incontrati l'anno scorso non mi avresti neanche notata.



Casanova

E cos sei finita qui.



Maton

Per qui ho visto delle cose molto interessanti.



Casanova

Cosa per esempio?



Maton

La gente.



Casanova

Questo s, che interessante!



(Si siede su una sedia e sbadiglia)

Da qualche tempo ho difficolt a dormire... La gente, Eh?



Maton

Ascolto sempre quello che dicono. Parlano delle stanze e della locanda, o del tempo o dello strano nome di questo paese.

C' la disperazione a volte in quei discorsi... Parlano anche dei vestiti, e dei cavalli. La gente non d mai ragione, urla soltanto...



(Si accorge cbe Casanova si addormentato e smette di parlare. Casanova si sveglia di soprassalto e si alza per partire. Ma prima di uscir esi volta verso Maton e le fa una carezza)


Fine Primo Atto


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Secondo Atto

 Toeplitz stanza all'interno della locanda)


Da Ponte

Ci mancava anche questo! il calesse che s' rovesciato!

Ma che senso ha far dello spirito, ingaggiare una gara con

un'altra vettura. Su strade come queste, dissestate, con un fondo stradale orribile.

Due pazzi incoscienti... e tu ad incitare. Ora sarai contenta.



Nancy

Eh, quanto la fai lunga, che vuoi che sia una breve sosta. E domani, riparato il guasto, lasceremo Toeplitz. E via. Ci sta pensando il tuo amico a farci fare la riparazione del calesse in breve tempo.



Da Ponte

Questo mi preoccupa ancor di pi. A proposito, vedi un p se riesci tu a strappargli la restituzione di quel famoso debito. A fargli cacare quei zecchini o almeno che ci assicuri il suo aiuto per avere un prestito da Waldstein.



(Ride) Non credo sappia resistere al fascino di una donna bella e giovane.



Nancy

Non so se il caso. Puoi vedertela meglio tu.



Da Ponte

Non ti conoscevo cos vergognosa. Sai fare ben altre cose Provaci.



Nancy

Ci prover.



(Arriva Casanova. Da Ponte esce)

Casanova

Ii nostro spasso non gli piaciuto. Dio che carattere orrendo, Da Ponte. Come lo hai conosciuto?



(Le Duc, il servitore di Da Ponte cornincia a preparare l'acqua per il bagno di Nancy)

E come andata questa storia del "matrirnonio"? Ne sono molto curioso. E lui non racconta nulla.



Nancy

Lorenzo conobbe mio padre e lo convinse, non so come,

a far da sensale per un mio buon matrimonio.

Trov a questo scopo un ricco commerciante di Venezia,

anche lui di nome Giacomo, Giacomo Cagliano.

Poi mentre s'organizzava il matrimonio per corrispondenza, lui mi fece innamorare di s, e l'altro matrimonio anda monte, con grandi liti di famiglia.

Insomma, diciamo che questo pi che un viaggio di nozze una fuga d'amore.

Pi o meno la stessa cosa. No?



(Casanova annuisce)

(Luce sul tavolo da gioco. Siamo alla fine della serata e da questo momento la narrazione tutta di seguito)



Da Ponte

(Prendendo Nancy da parte) Hai capito?



Nancy

Cosa ti salta in mente?



Da Ponte

Quello che hai sentito.

Tu mi ami vero? Anche io ti amo. Perci ti faccio questa

richiesta. Abbiamo bisogno di quel denaro.

M'hai sempre detto che avresti fatto tutto quello che volevo.

Ora dimostramelo.

Non succeder nulla, lo dico io. Vincer.



Nancy

Ma sei diventato pazzo? Ti rendi conto di cosa dici? Sei ubriaco?



(Parlano ad alta voce e vengono ascoltati da tutti)





 Da Ponte

Allora?



Nancy

Lasciami il braccio.



Da Ponte

Mi tradisci cosi? Non te lo perdoner mai.



Nancy

Ma ti rendi conto di cosa mi chiedi?



Da Ponte

si.



(Silenzio di Nancy che guarda Casanova)



Da Ponte

Bene.

Io metto sul piatto Nancy.

Se perdo sar tua fino al sorgere del sole.



Bondini

D'accordo. Ci st.



Da Ponte

Scopri le due carte. (Attimo di tensione)


Bondini

Il banco ha vinto!



(Nancy esce rapidamente, Da Ponte va via dietro di lei)



Casanova

Serata proficua, direi.



Bondini

S. Vuoi del tabacco?



Casanova

Qual ?



Bondini

Rap.



Casanova

Ottimo, dammene una presa.



Bondini

Ti ringrazio per la collaborazione.



Casanova

Lo avresti spellato ugualmente.



Bondn

Devo darti la tua parte, per la partita truccata.

Gli impegni d'affari vanno onorati.



Casanova

Certo, e questo un affare come un altro.



Bondini

Un affare come un altro.

Peccato che la donna non si possa dividere, quella spetta solo a me.



Casanova

Gi, spetta ad uno soltanto.



Bondini

Sarebbe tutto perfetto se non fosse per quel tremendo mal di testa che non mi vuole lasciare. Stamani ho fatto anche un salasso, non so se te l'ho detto.



Casanova

Mi pare.



Bondini

In realt so qual il motivo. Ho le ghiandole inguinali

gonfie e dure. Sono affetto da un regaluccio i cui sintomi

sono quanto mai sgradevoli.



Casanova

E chi t'ha contagiato, amico mio?



Bondin

Una puttana, che avevo preso con me pensando fosse una

brava ragazza. Quando mi sono visto in questo stato sono

corso da lei che ancora dormiva, ho gettato via le coperte,

le ho strappato di dosso un doppio asciugamano la cui

vista m'ha fatto rivoltare lo stomaco, e poi ho esaminato

quello che avrei dovuto guardare prima. E mi son trovato

di fronte ad un ripugnante lazzaretto.



Casanova

Che ingenuit!



Bondini

Le ho detto guarda che mi hai fatto! Mi hai rubato il mio

unico bene, la salute! Mi vergogno per la mia stupidit!





Casanova

Cure e abluzioni ti rimetteranno in sesto.

Anzi guarda, prendi un sorso di questo medicamento la sera, ti toglier presto l'infezione.



(Gl d una boccetta)

Bondini

Solo Giacomo Casanova pu portarsi sempre dietro i medicamenti per le malattie di Venere. (Ride)


Casanova

ormai un "portafortuna", niente di pi!



Bondini

Che strano incontrarci qui, stasera, noi tre. Ci hai mai

pensato che io sono l'unico oltre a voi due a sapere tutta

la verit sul Don Giovanni, che cosi bene non l'ha mai

saputa neanche Mozart! E ti confesso che ogni tanto mi

viene la voglia di raccontarla.



Casanova

Quella voglia ogni tanto m' venuta anche a me

Ora vai su, che t'aspetta il tuo premio, non vorrai farla

attendere troppo no?



Bondini

(Andando via)

Di la verit, piaceva anche a te, vero? (Esce)

(Casanova resta un poco solo. Tira i dadi, sorride)



Casanova

Direi che ho vinto. Ancora qualche minuto e poi potr

prendermi il mio premio.



(Entra Da Ponte)

Da Ponte

Amico, sono disperato.

Non so bene cosa fare.

Sono confuso. Sento che in questo momento il mio Dio

muove tutte le mie potenze, ed io non sono che una

specie di macchina che segue tutti gli impulsi che gli arrivano.

Non riesco a vedere intorno a me, ma anche alla cieca cercher di fare come un uomo che cade nell'acqua e che con le mani e coi piedi fa quello che pu per non affogare e trovare la riva.

Se io dovessi agire si potrebbe dire che rischio molto per molto...



(La sua disperazione suona falsa e letteraria)

Casanova

Come sei falso!

T'ho sempre detto che sei un pessimo poeta.

E adesso a cosa vuoi arrivare?



Da Ponte

Eccolo l, ancora il grande Casanova. Ma grande di che? Dove? Come ti permetti di parlarmi cos, giudicarmi, disprezzarmi!?



Casanova

Perch sei degno di disprezzo.



Da Ponte

Disprezzo, disprezzo perch la mia donna sta andando a letto con un altro? E la ruota della fortuna che ancora una volta m'ha voltato le spalle! Senti, io passer alla storia, tu con tutta quella boria invece no!

S ricorderanno di Da Ponte.

Invece tu non hai costruito nulla. Un bel castello di sabbia! Ti ho gi battuto, se vuoi saperlo. Di te non rester nulla!



(Pausa)

Le tue avventure!

Riesci solo a venderti bene.

Travisando sempre la realt. Mi meraviglio solo che ancora tu non mi abbia coinvolto in una delle tue

mirabolanti favole.



Casanova

(Lo guarda a lungo in silenzio)

Voglio giocare con te.

Facciamo un banco di Faraone.



Da Ponte

Non ne ho proprio voglia.



Casanova

Hai paura di perdere.



Da Ponte

Con te mai, anche nella serata pi sfortunata.



Casanova

E se mi gioco il mio anello contro il tuo?



Da Ponte

Bello, ma il tuo vale sicuramente pi del mio.



Casanova

Gi, il tuo varr duemila zecchini, il mio mille di pi...



Da Ponte

E cosa c' dietro, quale altro doppio gioco?



Casanova

Niente, tu tieni il banco, per facciamo un taglio ciascuno.



Da Ponte

No, io se faccio il banco non punto, la regola.



Casanova

Va bene, per questa volta pretendo che il gioco tra d noi sia pari. 1 doppioni non varranno e cosi pure le ultime due carte.



Da Ponte (Ride)

... E no, cos sarai tu ad avere un vantaggio.



Casanova

No, Maestro Da Ponte, se me lo provi metto sul tavolo anche 380 zecchini.



Da Ponte

Allora ce l'hai il denaro da restituirmi.



Casanova

No, da restituirti, no, da giocare, si.



Da Ponte

Mi stai sfidando.



Casanova

Sto giocando, sto solo giocando...



Da Ponte

Non voglio darti vantaggi.



Casanova

Se me lo provi che un vantaggio ti d i 380 zecchini. Se no, scommetto che, nonostante i doppioni e le due ultime carte, il banco ancora in vantaggio.



Da Ponte Fametichi.



Casanova

Te lo prover in modo incontrovertibile e mi atterr al parere di questo ragazzo.



Da Ponte

Allora, dai.



Casanova

I vantaggi di chi fa il banco sono due.

L'uno, il pi piccolo, consiste nel fatto che chi ha le carte in mano non deve badare ad altro che non a fare mai un taglio falso, cosa che non turba certo la pace e la tranquillit della ragione, mentre chi punta perde la testa lambiccandosi il cervello per individuare le carte che abbiano maggiore probabilit di uscire, sia al pari che al dispari.



Da Ponte

E quale il secondo vantaggio?



Casanova

E quello del tempo. Chi tiene il banco tira la sua carta

almeno un secondo prima di quella che va al puntatore.

La fortuna del banchiere, dunque, pronta a scattare prima di quella del suo avversario.



(Silenzio. Le Duc, il ragazzo, batte le mani convinto da Casanova)

Da Ponte

(Dopo una pausa, mandando via con un gesto nervoso Le Duc)

Per stabilire una vera parit in un gioco d'azzardo

bisognerebbe che i due giocatori fossero pari in tutto, e ci quasi impossibile!

Sei il solito buffone. Dammi le carte.



Casanova

Bene, come vuoi tu. Allora vogliamo parlare del Don Giovanni?



Da Ponte

Lo sapevo che prima o poi ci saresti arrivato.



Casanova

D'altronde, il tuo miglior libretto casualmente non l'hai scritto tu.



Da Ponte

E chi poteva pensare che si trattava di un'opera cosi importante?

Quando ti propongono un lavoro non puoi rifiutare perch ne hai gi un altro! il nostro un mestiere cosi alla bala degli eventi! Non sai quanto pu durare un momento d'oro.

In quel periodo avevo accettato la proposta di Mozart, con cui avevo gi fatto "Le Nozze di Figaro" e "Cosi fari tutte", e gli avevo detto di si, anche se le prospettive di guadagno erano minime. E lui oltretutto era caduto in disgrazia. Ma mi piaceva, quel pazzo compagno di orge e di bevute. Poi giungono le proposte di Salieri e di Martini. Musicisti importanti, repliche assicurate a Vienna. Guadagno sicuro. Protezione. E poi io so scrivere su commissione qualunque cosa.



Casanova

Quasi.



Da Ponte

Qualunque cosa.

Solo che dopo un giorno dedicato a mitologie pompose, metafore mitiche e via di questo passo, la notte ero stanco, ubriaco, desideroso di stendermi sopra quella ragazzina che mi stava aspettando, dormendo accanto a me. Per un po' il pensare che stava l in attesa era uno stimolo a scrivere pi in fretta, ma solo per un po'...

Non ho mai saputo resistere al desiderio di tirar su una gonna...



Casanova

Non era solo quello.



Da Ponte

No, non solo... la stanchezza... duro dormire solo tre ore a notte.

La poverina per risvegliarmi aveva il permesso di farmi tutto scuotermi, farmi inghiottire con la forza del caff, infilarmi in una vasca d'acqua fredda...



Casanova

Tu sai cosa voglio che tu dica, almeno sii sincero.



Da Ponte

E va bene... Quella sera che ti avevo portato con me in quell'osteria perch dovevo parlare con Wolfgang, io non lo capivo, non riuscivo a capirlo. Ma cosa voleva? Perch non gli stava bene il mio lavoro?

S'era parlato del libretto di Bertati, del "Don Giovanni, di Molire.

Io quello stavo facendo. Una rielaborazione dei testi preesistenti su Don Giovanni.

E lui manca il tragico, manca il tragico. Ma se deve essere comico, grottesco, come pu essere tragico?

"Voglio unire l'opera buffa alla tragedia. La mia vita in questo momento entrambe! Il commendatore la morte, mio padre la morte. il sesso, il desiderio, sono la vita, ma tutto sta precipitando. lo sto morendo. Leporello una vera anima nera, il doppio di Don Giovanni, pur essendo comico".

Non capivo, non capivo.

Ed ero stanco, ubriaco.



Casanova

Io invece stavo l, seduto, in silenzio, ad ascoltare.

Attentamente.

Certo che capivo. L'avevo provata tante di quelle volte nella mia vita quella sensazione. L'allegria, la burla. L'amore che si trasforma di colpo in un inferno.

L'attimo fuggente La mia vita di libertino finita ad espiare nell'inferno di Dux le sue colpe. Ma con grandezza tragica - almeno cosi mi pareva - pur nel ricordo di tante allegre commedie.

E poi lo spettro della morte!



Da Ponte

E di questo s'era reso conto anche lui, Mozart. Parlava a me, ma guardava te, ed io ad annuire nei fumi dell'alcool. occupato ad infilare una mano tra le gambe di una cantante ubriaca seduta vicino a me.

Poi la sera venivi da me, prendevi le scene da correggere e me le riportavi, modificate.

A Mozart andava bene, tutto a posto; ed io lavoravo alacremente alle opere pi importanti, lasciando anche

del tempo al divertimento. La colpa tutta delle donne. Quella ragazzina mi faceva impazzire quando mi infilava nei pantaloni quella piccola mano e mi carezzava.

E il Don Giovanni era interessante ma... (Ride) E poi che vuol dire "interessante"?



Casanova

Che non valeva l'Assur di Salieri!



Da Ponte

infatti! Salieri mi mand a dire che dovevo tornare immediatamente a Vienna per terminare la sua opera. Ed io sono partito dopo aver detto a Wolfi che tu avresti potuto fare per me le ultime eventuali correzioni prima del debutto. Tutto a posto. Tu sei stato anche regolarmente retribuito da Bondini e Guardasson.



Casanova

Pi o meno.



Da Ponte

Ho saputo poi del successo.

Ma insomma, a Praga sono di bocca buona, mi son detto.

Poi, quando l'ho visto nelle sole cinque repliche di

Vienna, sono rimasto sconvolto.

Ho capito cosa voleva Mozart.

Era tutto cos ...

Quell'opera era unica. Non avrei mai potuto assecondare fino in fondo la grandezza di quell'uomo.

lo sono sempre stato un Leporello. E tu mi avevi dipinto in quel personaggio. Ma questo, per, nessuno lo sapr mai. E impossibile. Non ci sono le prove. E poi, ora, morto quel grande genio, chi si ricorder pi di lu? E morto da un anno soltanto e gi non ne parla pi nessuno.



Casanova

Non ne sarei cos sicuro.



Da Ponte

Dimmi un po', invece tu glielo avevi detto, vero? Qualcosa successo.

Perch ad una mia seguente proposta di una nuova opera

che doveva riunire il tragico ed il comico come diceva lui,

neanche mi ha risposto. Cosa hai combinato?



Casanova

Dopo la prima ci siamo rivisti. Avevo fatto, negli ultimi

giorni, alcune piccole correzioni, cose da nulla.

Poi lo spettacolo... da brividi. E di seguito due ragazze molto graziose; erano delle italiane, di Padova, il meglio per riscaldarsi in una notte fredda, insieme ad ostriche, prosciutto ed una gran quantit di vino.

Io non avevo voglia di fare il matto ma Mozart voleva divertirsi e far baccano. Le ragazze facevano le ritrose, lui le pigliava in giro ed io lo spalleggiavo dicendogli nel frattempo tutto quello che mi veniva in mente che avrei fatto finire il tutto con la morte di Don Giovanni, per esempio. E gli dissi che la nona scena del secondo atto cos non andava, bisognava ristrutturarla, riscriverla.



Da Ponte

Riscriverla? Il sestetto?! La scoperta dell'inganno. Quando

s'accorgono che Leporello s' spacciato per Don Giovanni.

Cosha che non va?



Casanova

"Perdon perdono, signori miei quello io non sono".



Da Ponte

E poi "Mille torbidi pensieri mi s'aggiran per la testa se

mi salvo in tal tempesta un prodigio in verit".



Casanova

Si, cos finisce la scena ottava, e fin l tutto bene.

E la scena nona che va cambiata.



Da Ponte

Da quando?



Casanova

Mi disse cosi anche Mozart.

Dalla uscita di Donna Anna con lei scompare il tragico, finch c' lei non pu accadere nulla.



Da Ponte

Perch? Io devo musicare un sestetto!



Casanova

Bisogna intervenire quando il sestetto quintetto Donna Anna, altera, austera, esce seguita dai suoi servi, senza Don Ottavio che resta con tutti gli altri per dare a Leporello la lezione che merita.



Da Ponte

Ma le necessit musicali...

Lei un personaggio tragico, mosso insieme dall'amore e dalla vendetta.

Lei sente che scoperto l'inganno la vicenda corre verso una situazione da opera comica. A lei Leporello non interessa.

Lei vuole solo la morte di Don Giovanni, deve uscire.

Quando ho capito questo, ho pensato che la conclusione andava modificata.

Prima decido che vanno ridotti al silenzio gli altri personaggi. Termina "lallegro assai", via i corni, via i fagotti, i flauti, gli archi. Leporello torna a chiedere piet per parlare, divertire e fuggire in pochi minuti. Tu cosa avresti detto?



Da Ponte

Io, che c'entro io?



Casanova

Ma si, avresti detto La colpa tutta quanta di quel fernineo

sesso che l'anima gl'incanta e gl'incatena il cor.

O sesso seduttor!

Sorgente di dolor!



Da Ponte

Le donne, gi! Proprio cos.



Casanova

E infine, da buon vigliacco

Merita vostro sdegno

il solo Don Giovanni

ite a punir l'indegno

lasciatemi scappar.



Da Ponte

E Mozart?



Casanova

Ascoltava in silenzio. Dopo lo stravizio.

Le ragazze alla fine c'erano state, le avevamo spogliate nude ed avevamo fatto loro, scambiandocele spesso, ci che l'istinto brutale suggerisce in situazioni simili. Ed io parlavo ancora dell'opera ... poi mi sono pentito subito.

Perch affidare l'azione interamente al servo? Perch escludere improvvisamente senza ragione i personaggi che poco prima avevano giurato vendetta?

Mozart dice



Da Ponte ...

La soluzione deve essere brillantemente comica.



Casanova

Proprio cos.

Niente pi dubbi. Tutti devono parlare o inveire contro Leporello.



Da Ponte

Scomparso il tragico, via libera alla vera comicit. Quello che voleva Mozart.



Casanova

Si, Leporello doveva far ridere e ribattere alle battute degli altri con le sue, divertenti e assurde.



Da Ponte

Lasciato da solo...



Casanova

Incerto

Confuso

Scoperto

Deluso

difendermi non so

perdon vi chieder.

E tutti "Terdonarti non si pu".

E poi via con gli improperi.

Zerlina "Ti vo' mangiar le viscere"

Masetto "V divorarti l'anima"

Ottavio "Appeso ad un patibolo"

Elvira "Devi esalar lo spirito"

Ma lui non si spaventa. Non ha pi paura. E fuori dal buio della notte. Sa di essere salvo e scompare. Quasi ballando, lasciando gli altri di stucco, ripetendo

Solo da voi dipende

il mio fatal destino

da voi la grazia attende

il palpitante cor.



Da Ponte (Dopo un attimo di silenzio)

Stupendo. Giusto. Ammetto di essere senza parole. (Poi curioso)

E com' che questa variante non stata inserita nell'edi zione di Vienna?



Casanova

Dopo avermi guardato a lungo Wolfgang mi ha ridato i

due fogli con le varianti dicendo

"Conserval tu, pi giusto che sia cos. lo non posso

cambiare pi niente"... Tranne il finale, ho detto io.

"Tranne il finale, certo, ha risposto lui, tutto deve terminare con la morte". Nel frattempo il nostro umore s'era incupito come accade sempre quando lo stravizio risulta eccessivo, inutile e volgare, e lascia il cuore triste. E dopo aver dato otto scudi alle ragazze, nel salutarmi disse "S, tutto deve terminare con la morte. Ma quei fogli non li distruggere".

Io li conservo ancora.



Da Ponte

E per far che?



Casanova

Non so.



Da Ponte

Quanto ti diede Bondini per il lavoro di "correzione"?



Casanova

Due ducati.



Da Ponte (Ride)

Cos poco?



Casanova

Gi. Proprio cos. (Ride)

(Rientra Nancy)

Nancy

Sono stanca di aspettare quel signore. Quando si degner di venire da me?



Da Ponte

Come, non venuto? (Sorride)

Avesse cambiato idea!

Forse la mia buona stella non mi ha abbandonato.

Vado da lui a vedere.

Ti lascio in buona compagnia.



(Lorenzo esce, Casanova e Nancy restano un po' in Silenzio)

Casanova

Io ho un Genio Buono ed uno Cattivo.

Mentre venivamo qui in carrozza ti guardavo, e mi pareva di essere l'arbitro del tuo destino. E mi chiedevo a metterla sulla mia strada stato il mio Genio Buono o quello Cattivo?

Ma in fondo nella mia et era gi insita la risposta, quella pi ovvia.



Nancy

Non vi sottovalutate!



Casanova

Il mio impegno principale nella vita stato quello di coltivare i piaceri dei sensi.

Non ne ho avuto altro pi importante. Oggi vedo irriminente la mia fine e quando ci penso me ne rattristo perch amo la vita.



Nancy

Io direi che siete un vero porco.



Casanova

Grazie per il complimento. Mi dispiace constatare che sono diventato buono solo perch non posso pi essere malvagio.



Nancy

Vi disprezzo.



(Nancy ha in mano una Bibbia che Casanova le prende)

Casanova

Leggo spesso la Bibbia, perch la trovo licenziosa " ... Essa and a cercare uomini che avessero un membro come quello di un asino, e scaricassero come cavalli ... ".

Carino, vero? Qui invece racconta di Dio che ordina a Osea di prendere con s una puttana, sposarla, e farci dei bambini. Questo potrebbe interessarti.





 Nancy

Cosa vuole dire?



Casanova

Niente. Niente che debba venire a sapere il nostro Lorenzo. Signorina Nancy Grahl.



Nancy

Quelle sono parole troppo forti.





Casanova

Certo, per noi sappiamo che un tale signor Grahl non proprio un padre ma...



Nancy

(Toglie dalle mani di Casanova il libro e gira alcune pagine)

"Abbiamo una sorellina che non ha seno ancora. Che

faremo di nostra sorella allorch si tratter di lei? Se fosse

un muro le costruiremmo i merli d'argento, se una porta le formeremmo un tavolato di cedro.

Se una donna... " (Si guardano)


Casanova

... Una donna, dopo, va aiutata a sistemarsi! Si diventa buoni perch non ha senso fare altrimenti.



Nancy

Non un buon segno... comunque, grazie! Allora conto sulla sua discreta amicizia.



(Rientra Da Ponte)

Da Ponte

Cristo, volete saperlo? E morto. E Proprio morto. S'era tolto l'abito, era in camicia, ma riverso in terra. Credo si sia suicidato, con una boccetta di veleno che era l, accanto a lui.

L'oste che era con me lo testimonier! La mia fortuna non m'ha abbandonato ad onta dei Cattivi amici che si divertono a maltrattarla.



Casanova

Proprio cos.



(Da ora il dialogo lo riconosciamo essere quello dell'inizio della commedia)

Da Ponte

E tu cosa hai intenzione di fare?



Casanova

Niente.



Da Ponte

E riguardo a lui?



(Nancy intanto uscita)



 Casanova

Di disgrazie ne capitano tante... una pi una meno non cambia nulla.



 Da Ponte

Allora lo parto.



 Casanova

Sto scrivendo una storia della mia vita.



 Da Ponte (Preoccupato)

E cosa ci racconti?



 Casanova

Tutto. E di tutto la verit.



 Da Ponte

La verit?

Se dovessi scrivere delle memorie io non racconterei certo la verit. Mai! Ma solo quello che mi farebbe comodo raccontare.



 Casanova

Non ne dubito.

Ma io scrivo per me. solo per me.



 Da Ponte

Maledetto sia il gioco, Bondini, il Don Giovanni... vorrei

che tutta questa notte non vi fosse mai stata.



 Casanova

(Ironico)

Ieri sera non la pensavi allo stesso modo...



(Sino a questo punto il dialogo stato la ) ripetizione di quello dell'inizio prima cbe cominciasse il lungo flashback incrociato)



 Da Ponte

E cosa scriverai su certi episodi?



 Casanova

Niente... l'aria di questo paese mi fa lo stesso effetto dell'acqua del Lete.

Mi fermer prima, mi fermer molti anni prima, al mio rientro a Venezia.



 Da Ponte

Ah! (Tira un respiro di sollievo)

(Rientra Nancy gi col mantello)



 Casanova

Siete in partenza, potete prepararvi, cara Nancy. Ho sistemato tutto il calesse rotto stato venduto. Tutto pronto per la vostra partenza per Dresda.



 Nancy

Sono molto felice di avervi incontrato. E mi sembra di conoscervi da sempre. Invece sono passati pochissimi giorni dal nostro primo incontro in quel paesino dal nome impossibile. Resterete per sempre nel mio cuore. Ancora grazie. (Va via)


 Casanova

 (A Da Ponte)

Devi darmi due ducati per la mia sensala, penso di meritarli.



 Da Ponte

Cosa?



 Casanova

Dammi due ducati, per il mio lavoro.



 Da Ponte

Cosi poco?



 Casanova

Gi. Proprio cos.



(Da Ponte prende la borsa cbe tornata quasi per magia a conteneregli ottocento zecchini, ne tira fuori due e li d a Casanova. I volti sono duri, poi Da Ponte si volta ed esce)



 Casanova

(E rimasto solo, tra s e s)

C'era una volta nell'antica Grecia una principessa che si chiamava Persefone. Un giorno l'and a trovare un vecchio cavaliere, le regal una melograna e se la port via.



(Alle spalle di Casanova entrata in silenzio Maton, la ragazza di Oberleutensdorf)



 Maton

Poi la madre di Persefone pianse tanto che il vecchio e cattivo Dio delle tenebre si commosse e le restitu la bella figlia.



 Casanova

(Si volta) Ah, sei tu. E una bella favola, vero?



 Maton

S.



(Appoggia in terra il suo sacco cbe dalle dimensioni contiene ben poco)

Sai, non sono mai stata in quei posti che ti ho detto di aver visto. Una volta ho guardato un libro che parlava di Praga, Dresda, ed altri posti, ecco tutto. Sono solo andata un po' a Nord, e mi sono fermata ad Olmitz.



 Casanova

So dove Olmitz.



 Maton

Meraviglioso.



 Casanova

Cosa c' di meraviglioso se so dov' Olmitz?



 Maton

E meraviglioso quando la gente sa di che cosa si sta parlando. Ad Olmitz mi sono innamorata di un sottotenente di guarnigione a Breslavia. Ma dopo un po' non era pi amore.



 Casanova

Che cos'era?



 Maton

Un disastro. Posso restare a dormire qui?



 Casanova

S Io per sto su ancora un poco.



 Maton

Grazie.

Non c' niente come la disperazione della strada.



 Casanova

Non so se mi riuscir mai pi di donnire. Da un po' di tempo ho il terrore di restare sveglio per sempre.



(Si siede sul letto)

 Maton

Mi distendo in terra?



 Casanova

No, vieni qui vicino a me, c' posto.



 Maton

Vuoi fare all'amore prima che mi addormenti?



 Casanova

No.



 Maton

Benissimo. Non Che non mi va di fare all'amore, solo che ho molto sonno. Buonanotte.



(Casanova non risponde. Poi si distendono sul letto, dandosi le spalle)

Sipario

Gennaio, 1991



le varianti di Casanova al libretto del Don Giovanni di Mozat sono consultabili nel1'arcbivio di Dux (oggi Ducbov) nella Repubblica Ceca.








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